Il 2013 volge al termine ed è arrivato il momento di fare un bilancio, oggi, dopo Vasto Marina e Real Tigre, è il turno della Vastese che nell’anno in corso ha vinto il campionato di Promozione e che per il 2014, nel caso in cui non ci fossero nuovi importanti ingressi in società, ha intenzione di proseguire a fare calcio con spese oculate, puntando sui giovani e soprattutto ponendo le basi per un futuro solido e vincente.
A parlarne sono il presidente Giorgio Di Domenico, il vicepresidente Luigi Salvatorelli e l’allenatore Mario Lemme.
Presidente Di Domenico è soddisfatto del 2013 della Vastese?
Senza dubbio, è stato molto positivo, anche se in Eccellenza abbiamo faticato, non dimentichiamo che abbiamo vinto un campionato e farlo al primo tentativo non è mai facile e la formazione juniores ha vinto il suo campionato di competenza. Un significato particolare lo ha avuto il Quadrangolare Internazionale Juniores, i nostri ragazzi hanno affrontato squadre blasonate ed è stata un festa dei giovani e dello sport, purtroppo poco seguita per i soliti motivi. E’ stato un anno contornato dalle solite difficoltà che incontra chi vuole fare calcio, e non solo, a Vasto. Una città che per certi versi ostacola e condiziona, soprattutto quando a voler fare qualcosa sono persone più in vista, ma nonostante tutto siamo felici di come è andato il 2013.
Come sarà il 2014 dopo l’uscita dalla società di Prospero?
Resta tutto uguale a prima, porteremo avanti l’impegno che abbiamo preso, poi al termine del campionato valuteremo in base alle circostanze se cedere la società a chi si farà avanti, altrimenti non abbandoneremo, continueremo noi, ma sempre con una gestione oculata, facendo un passo alla volta e senza spese folli, al momento è ciò che possiamo permetterci.
Anche il vicepresidente Salvatorelli conferma quelle che sono le intenzioni della società, si va avanti, con moderazione per assicurarsi un futuro stabile, senza rischi di fallimento.
Come è andato quest’ultimo anno?
E’ stato un anno importante, abbiamo vinto un campionato e posto le basi per la stagione successiva in Eccellenza. Non siamo così tristi come si può credere, stiamo lavorando per il futuro, continueremo a impegnarci per fare bene e rinforzarci, sarebbe da incoscienti andare in Serie D spendendo tutto quest’anno per poi fallire per l’ennesima volta. Sembra che il passato non ci abbia insegnato nulla. Capisco che la città voglia la D, chi non la vorrebbe, ma conosco bene Vasto, dopo tre anni di D, che costa almeno 400.000 euro, vorrà la C, non si accontenterà mai, chiede tanto, non andrà mai bene. Il controsenso è che però non ci segue. Noi abbiamo già deciso, si va avanti con programmazione, a step.
Con qualche sforzo in più ci avreste potuto provare già in questa stagione?
E’ vero, ma può essere anche un bene non trovarsi più in alto, perché avremmo sicuramente provato a salire e a quel punto avremmo speso ulteriormente, senza la certezza di essere promossi, per trovarci il prossimo anno senza fondi. Quando vai a chiedere ad uno sponsor o ad un sostenitore qualcosa in più di quanto pattuito per quest’anno è difficile che poi ti dia un contributo anche l’anno successivo, purtroppo è così. Oltre alle difficoltà che la piazza comporta, ci sono persone che pur di non essere disturbate danno un contributo, ma preferiscono restare anonime, Vasto è anche questo, è difficile fare calcio così.
Lei la definisce una “psicosi vastese”, quella del “tutto e subito”.
Sì e mi spiego meglio con esempi reali, San Nicolò e Avezzano sono due buone squadre, hanno speso tanto entrambe, ma cosa dovrebbero dire i tifosi dell’Avezzano che dopo tutti quei soldi investiti non saliranno? E il presidente? Non è escluso che prima o poi i soldi finiscano anche lì, la gente scappa dal calcio, quando un imprenditore va avanti da solo è a rischio e la famiglia è la prima a fermarlo. Non escludo che possa succedere un giorno anche nel mio caso, dopo tante critiche ricevute e poco sostengo anche i miei figli potrebbero chiedermi di mollare, in fondo chi me lo fa fare? Meglio spenderli in vacanze. Ho amici di fuori ai quali quando racconto tutto ciò non ci credono e non capiscono perchè continuo se non segue nessuno e siamo solo criticati. Capisco i tifosi, ma purtroppo in questo momento non si può fare altrimenti, bisogna avere pazienza e attendere e se possibile trasformare la negatività in positività, se lo faremo saremo già stati grandi.
Cambia qualcosa senza Prospero?
Mi dispiace perchè Tonino è un grande tifoso e un punto di riferimento, ma per noi non cambia nulla, si va avanti. Ora aumenterà la mia operatività all’interno della società. Questa è l’occasione giusta per i tanti che non si sono fatti avanti perché lo ritenevano un progetto politico, adesso non ci sono più politici, non ci sono scuse per chi vuole davvero dare una mano. E se il problema è Salvatorelli, anche per un’eventuale fusione, sono prontissimo a farmi da parte, darò solo il mio contributo e basta, voglio davvero il bene di Vasto.
Il presidente dello Sporting Vasto si è proposto per entrare in società, pensa sia possibile?
Siamo aperti a ogni tipo di sostengo, ma sia chiaro che la Vastese non ha alcun debito, si informino bene prima di parlare, tantomeno per quanto riguarda l’abbigliamento, il nostro fornitore FreeTime ha ricevuto tutto ciò che gli dovevamo.
A questo punto sembrano chiari gli obiettivi per il 2014.
Andiamo avanti con i ragazzi poi vedremo, certo è che se il livello dei giocatori di Prima Categoria, come li ha definiti qualcuno, è quello di Miccoli, D’Antonio e Rossodivita, ben vengano, saremo felicissimi di continuare a prendere giocatori di Prima Categoria. La programmazione è anche questa, potrebbero essere loro a portarci in D senza averli pagati cifre alte.
Mister Lemme è arrivato ad ottobre e si è trovato a guidare una squadra con elementi che poi sono stati ceduti. Nonostante il ridimensionamento ha sposato la causa accettando le decisioni della società. Il suo intento è quello di mettere a disposizione la sua esperienza e competenza per crescere un passo alla volta, verso un futuro, anche se non immediato, più prestigioso.
Senza quei pareggi nel finale starebbe stato un 2013 migliore.
E’ stato comunque positivo, quando sono arrivato le cose non stavano andando benissimo, quando subentri in corso è difficile raddrizzare le situazioni, ma fortunatamente la squadra mi ha seguito, anche dal punto di vista del gioco e i risultati sono arrivati. L’unico rammarico è proprio quello di quei punti persi al 90’, con maggiore attenzione avremmo dei punti in più, ma anche questo fa parte della crescita di una squadra e si vede che i miei ragazzi stanno crescendo.
Cosa ti aspetti dal 2014?
La società ha fatto una scelta ben precisa, purtroppo i soldi in giro sono pochi e ha un po’ ridimensionato i programmi, noi ci siamo dovuti adattare. Sono arrivati dei giovani in gamba che hanno reso la rosa più funzionale, hanno qualità, sono utili e non sono degli sprovveduti, è chiaro che il San Nicolò è di un altro pianeta. Dove possiamo arrivare non lo so, per crescere ci vogliono tempo e pazienza, sempre se ci saranno. Non si può pensare di avere tutto subito, noi comunque non dobbiamo precluderci nulla e dobbiamo fare il meglio possibile.
La tifoseria lo accetterà?
La piazza di Vasto è molto esigente ed è normale, ha una storia ultracentenaria alle spalle, ma purtroppo in campo non ci va la storia, noi siamo una neopromossa, la realtà è questa e intanto evitiamo di fallire nuovamente. La Vastese è una società seria che paga regolarmente tutti e non ci fa mancare nulla, questo è un aspetto importante da non sottovalutare. Le altre squadre non so se fanno così e di questo passo non possono durare molto.