Dopo aver vissuto mesi, forse anni di preoccupazione, il San Stef.ar. di Vasto, San Salvo e Casalbordino, ha voluto organizzare una bella festa di Natale, per dare un segnale di speranza a tutti i suoi pazienti, che quotidianamente ricevono assistenza nelle sue strutture e, perchè no, anche ai lavoratori, che svolgono il proprio lavoro sempre con un velo di preoccupazione per il futuro. E così sabato scorso erano in tanti ad affollare le stanze delle sede vastese, con musica, animazione, divertimento, in ogni angolo e con tante persone coinvolte. C’era una cover band dei Modà, i Ghost Track, i ragazzi del Clan Shalom del gruppo scout Vasto 1, tanti altri animatori e non poteva certamente mancar Babbo Natale, che ha portato dolci e regalini a tutti.
L’occasione è stata utile anche per fare un punto della situazione con i responsabili territoriali. Dall’agosto 2012, dopo una serie di passaggi, iniziati con il fallimento di Villa Pini, le strutture assistenziali fanno parte del consorzio San Stef.ar. Abruzzo, che conta 16 centri, di cui 7 nella provincia di Chieti. Sono circa 40 i lavoratori delle tre strutture del territorio, Vasto, San Salvo e Casalbordino. “Un grande problema – spiega Maurizio Di Marco – è il taglio del 5% dei fondi per la riabilitazione da parte della regione. Questo porta ad una riduzione dell’orario di lavoro per i dipendenti e ad una riduzione delle prestazioni per i pazienti, che oggi sono molto preoccupati.
Questa festa ha voluto dare un messaggio a tutti i nostri pazienti, circa 300 per le 3 strutture (130 a Vasto) che noi non li abbandoneremo”. Il centro di Vasto, all’epoca sede distaccata del Santo Stefano di Porto Potenza Picena, ha aperto nel 1979, nella sede attuale si trova dal 1891. “Gli operatori hanno sempre tenuto una risposta professionale a tutte le difficoltà – commenta Gianna Alfini -. Trovare le ragioni per andare avanti e difficile, credere nel lavoro è difficile, ma noi andiamo avanti”.
Ed ecco che una festa di Natale, per vivere una giornata senza pensieri negativi, dimenticando per qualche ora le difficoltà nel portare avanti un lavoro prezioso per la società diventa l’occasione per fare fronte comune, vista la presenza di rappresentanti istituzionali del territorio, per cercare strade che possano risolvere i problemi. “Ci tenevamo a regalare ai nostri pazienti, alle loro famiglie ma anche a tutti noi lavoratori un Natale felice”, spiega Tina Valentini.