“A chi ha lottato per la propria dignità, per non essere truffati, per la legalità. A chi ci ha creduto veramente, è caduto e si è rialzato, ci è stato vicino e sostenuto. A chi cerca quell’amico che non c’è più, spera ancora nella giustizia e un futuro migliore, soprattutto a chi ci crede ancora: semplicemente auguri”. E’ un lungo cartellone rosso, scritto con un pennarello, ad esprimere gli auguri che i dipendenti della ex Golden Lady di Gissi fanno a loro stessi e a chi in questi lunghi mesi ha sostenuto la loro causa.
Ieri, in una tiepida giornata invernale, una nuova assemblea per fare il punto della situazione, anche se di novità, purtroppo ce ne sono poche. Non sono tutti, ma ci sono gli “irriducibili”, quelli che hanno lottato giorno e notte per vedere riconosciuto il loro posto di lavoro, alla vigilia di un Natale che si preannuncia triste, sperano che la voce dei tre segretari sindacali porti una qualche novità che riaccenda la speranza. La situazione, invece, sembra ferma. Il 27 dicembre è stato convocato un nuovo tavolo in regione. Dopo la decisione di ripartire con una nuova riconversione sembrava esserci l’interesse di un’azienda di logistica pronta a riassorbire 80 lavoratori, un quarto di quelli che lavoravano in Golden, ma fino ad oggi nessun atto concreto.
Intanto va avanti la partita della Silda a cui il tribunale di Vasto, con una decisione che non ha certo trovato i favori di lavoratori e sindacati. Il 10 gennaio, quindi, l’azienda marchigiana potrà presentare un nuovo piano per evitare il fallimento, piano che dovrà essere sottoposto all’analisi dei creditori. Ma su questo aspetto sorge un dubbio: se Golden Lady si è detta pronta a riavviare il processo di riconversione come può Silda un nuovo piano senza la disponibilità del capannone? E’ un’altra incertezza in una vicenda che di lati oscuri ne presenta tanti ancora oggi. All’incontro di ieri erano stati invitati i rappresentanti istituzionali del territorio. Unico presente un collaboratore del sottosegretario Legnini, i presidenti provinciale e regionale hanno inviato una lettera per motivare l’assenza ma poi nessun’altra notizia dal mondo politico.
“Il tempo passa, la situazione non migliora”, è la cruda analisi che viene fuori dall’assemblea. E inizia a salire anche la tensione, perchè quando si tratterà di dover ripartire con attività lavorative, qualunque sarà l’azienda che arriverà a Gissi, bisognerà decidere quali saranno i primi lavoratori da reintegrare. Proprio su questo aspetto le tensioni sono state sempre alte, anche negli scorsi mesi. Nei giorni scorsi sono arrivati anche degli sms di minaccia a Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Filctem-Cgil, che, dopo aver informato della situazione i carabinieri, mantiene ferma la sua posizione a difesa dei lavoratori che hanno sempre lottato nei presidi. Il suo collega Franco Zerra ricorda a tutti come sia “necessario restare uniti perchè da soli non ce la facciamo” e lancia l’ennesimo appello alle istituzioni affinchè si creino condizioni di appetibilità per le aziende che devono arrivare sul territorio. L’assemblea si scioglie dopo circa un’ora, fissando il prossimo appuntamento al nuovo anno, per organizzare nuovamente azioni forti che riaccendano in maniera decisa i riflettori su questa situazione.
In un clima mesto c’è anche spazio per qualche piccola notizia positiva. I 5 lavoratori che non erano stati licenziati dalla New Trade per una sorta di “ritorsione” nei loro confronti poichè avevano proclamato lo sciopero ad oltranza, si sono visti concedere la mobilità perchè il giudice ha riconosciuto valide le dimissioni per giusta causa.