“Questo risultato dovrebbe far riflettere molto chi ha gestito il partito fino ad ora. Bisogna aprirsi a nuove energie, a nuovi progetti. A Vasto sono finite le rendite di posizione”.
Fabio Giangiacomo parla senza mezzi termini. L’attivista del comitato Insieme per Renzi critica l’attuale gruppo dirigente del Partito democratico, i cui tre esponenti più importanti – la deputata Maria Amato, il segretario cittadino del Pd Antonio Del Casale e il capogruppo in Consiglio comunale Francesco Menna – hanno votato contro Matteo Renzi alle primarie conclusesi anche a Vasto con una vittoria schiacciante del sindaco di Firenze su Gianni Cuperlo, il candidato che rappresentava la vecchia dirigenza nazionale.
“Vasto e San Salvo, è finita un’era” – Giangiacomo, che fino al 2011 è stato consigliere comunale (prima capogruppo dei Ds, poi del Pd) fa autocritica: con la vittoria di Renzi “è finita un’epoca ed è iniziata una nuova era. Questo risultato dovrebbe far riflettere molto chi ha gestito il partito fino ad ora, me compreso. Noi che abbiamo esperienza dobbiamo porci due file più indietro rispetto ai giovani e limitarci a dare consigli. Nessuno di noi ha spostato voti, quello delle primarie è stato un voto spontaneo dei cittadini”.
Ma la critica è rivolta anche ai giovani del Pd vastese: “Hanno sbagliato a farsi prendere per mano da importanti rappresentanti istituzionali del recente passato. Sono loro, i giovani del Pd, ad avere il compito di tracciare la strada da seguire nei prossimi vent’anni. E’ importante la velocità nel compiere le scelte politiche, bisogna incalzare di più l’amministrazione comunale con nuovi programmi”.
Secondo Giangiacomo, “è ancor più significativo il risultato di San Salvo, dove cade un’intera classe dirigente in cui alcuni hanno invitato i cittadini a disertare le urne delle primarie”, il riferimento è all’ex sindaco Gabriele Marchese, “mentre altri hanno sostenuto Cuperlo”, come l’ex deputato Arnaldo Mariotti e altri esponenti del Pd locale.