“Tutti questi sconvolgimenti, atti a distruggere anni di aspettative dei lavoratori, non sono altro che maldestri tentativi utili a coprire insufficienze e carenza di una classe dirigente a tutt’oggi non ancora all’altezza dei compiti che le sono stati affidati“. E’ un attacco alla dirigenza della Pilkington, quello che i sindacati confederali affidano a un pesante comunicato in cui criticano la riorganizzazione dell’azienda che a San Salvo produce vetro per automobili. Nei giorni scorsi, il presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcovecchio, ha chiesto ai parlamentari abruzzesi di impegnarsi per ottenere il rifinanziamento dei contratti di solidarietà, esclusi dalla legge di stabilità in corso d’approvazione.
“In questo momento difficile che stiamo attraversando per via della crisi economica, le nostre preoccupazioni vengono maggiormente amplificate dal modo in cui l’azienda sta introducendo la nuova struttura organizzativa”, è la critica espressa unitariamente da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil insieme alla Rsu, rappresentanza sindacale unitaria della fabbrica di Piana Sant’Angelo.
“I nostri interlocutori ci hanno sempre detto che il futuro dello stabilimento sarebbe passato attraverso un’organizzazione di tipo anglosassone, in cui compiti e responsabilità erano ben chiari e trovavano riscontro nei ruoli del group leader, del team leader, del process improver e altro… guai a pronunciare il termine capo turno. Ora, sempre per il futuro dello stabilimento, parte di queste funzioni sono state messe in discussione.
Si continua a voler andare avanti con le ristrutturazioni senza che ci sia una valutazione seria sui risultati di efficacia ed efficienza derivanti dalla riorganizzazione in atto del plant Tgh.
Inoltre, si prosegue in queste operazioni senza tener conto della necessaria chiarezza e trasparenza, nonché di fattori di metodo e merito; elementi, questi ultimi, necessari all’accompagnamento di qualsiasi riorganizzazione.
La verità, secondo il movimento sindacale, è che tutti questi sconvolgimenti, atti a distruggere anni di aspettative dei lavoratori, non sono altro che maldestri tentativi utili a coprire insufficienze e carenza di una classe dirigente a tutt’oggi non ancora all’altezza dei compiti che le sono stati affidati.
In riferimento, invece, alle acquisizioni di nuovi modelli, esprimiamo ulteriori preoccupazioni, che purtroppo trovano riscontro anche: nei dati che l’azienda puntualmente diffonde (briefing); nelle quotazioni e nelle politiche commerciali dei nostri clienti (Volkswagen); nella notevole perdita, per il 2014, della commessa con il cliente Belron causa mancato rispetto delle consegne.
Pertanto, forti del senso di responsabilità dimostrato in questi anni (i numerosi accordi sottoscritti ne sono una testimonianza), qualora nei prossimi giorni non dovessero arrivare risposte esaustive in merito – annunciano i sindacati – ci riserviamo di assumere le dovute iniziative a supporto”.