La conta dei danni dell’ondata di maltempo che ha flagellato l’Abruzzo è impietosa. In provincia di Chieti, dove la situazione della viabilità era già molto critica, i tecnici dell’ente non sanno dove correre prima. Con le scarse risorse finanziarie a disposizione si può intervenire solo dove è più urgente, dove ci sono pericoli per l’incolumità dei cittadini e dove interi paesi rischiano di rimanere isolati.
E’ il caso di Guilmi, su cui sembra essersi accanito il destino. Il 14 novembre il sindaco Carlo Racciatti era stato costretto a chiudere la strada che collega il paese con Montazzoli e Roccaspinalveti. Tre giorni fa, durante le forti piogge, dei grossi massi si sono staccati dalla parete rocciosa che costeggia la provinciale 162, di collegamento con Carpineto Sinello. Fortunatamente al momento del crollo non transitavano veicoli, altrimenti il bilancio sarebbe stato molto pesante. E’ grave però la situazione della strada, completamente occupata dalle rocce. Collegamento chiuso ed abitanti costretti a fare un giro molto più lungo per spostarsi da Guilmi. Gli operai della provincia stanno lavorando senza sosta per rimuovere i massi, dopo averli frantumati e portarli via. Poi bisognerà mettere in sicurezza la zona.
Altri problemi a pochi chilometri di distanza, nel comune di Carpineto Sinello. Una strada del paese, già interessata dalla presenza di una grossa voragine, è stata completamente invasa dal fango a causa di una frana avvenuta in un tratto già noto per i suoi problemi. Strada completamente bloccata e ci sarà da lavorare non poco per risolvere lo stato d’emergenza.
Ancora problematica la situazione dei fiumi, che nel giro di pochi giorni hanno ricevuto l’acqua delle nevicate e delle piogge. Nel Vastese è il Treste quello che ha fatto più danni. Nella zona della Trignina il fiume, solitamente con una scarsa portata, ha trascinato giù buona parte degli argini. Verso l’interno, nel territorio di Fresagrandinaria, ha inghiottito la strada di accesso ad uno dei ponti di attraversamento. A rischio anche lo stesso ponticello, quasi coperto dal volume d’acqua che scende impetuoso a valle.
Tante altre le situazioni da risolvere, come nella fondovalle Sinello, ricoperta da uno spesso strato di fango in più punti. Oggi dovrebbe esserci l’intervento di ripristino della situazione da parte degli operai. E poi sarà il caso di programmare adeguati interventi di manutenzione, perchè in tanti casi, se non tutti, a causare problemi sono l’assenza di pulizia di tombini, canali di scolo e cunette, così come i terreni abbandonati dagli agricoltori.