Gianni Cuperlo parla alla sinistra. Il suo discorso davanti alla platea di Vasto è tutto incentrato sui valori tradizionali dei partiti di area progressista.
Arriva a Palazzo D’Avalos alle 19.33, con un’ora di ritardo e si scusa appena comincia a parlare: “Io sono di Trieste. Dalle mie parti, se l’appuntamento è alle 18.30, il pubblico già comincia a rumoreggiare alle 18.25. E alle 18.32 comincia a protestare. Voi siete qui da un’ora, grazie per avermi aspettato”.
Avversario di Renzi e Civati nelle primarie con cui gli elettori in tutta Italia voteranno il segretario nazionale del Partito democratico, Cuperlo sceglie di parlare pochissimo delle questioni di stretta attualità politica e imposta il suo comizio cercando di suscitare emozioni nella platea, composta da circa 200 persone.
Crisi e disoccupazione – Cuperlo riserva all’inizio e alla fine del suo discorso le frecciate al suo principale avversario, Matteo Renzi, senza mai pronunciare il suo nome: “Uno dei problemi della sinistra è stato quello di preoccuparsi di bucare il video, invece il problema era bucare le coscienze”.
Poi l’analisi della crisi: “Ad oggi, siamo ancora la seconda potenza industriale d’Europa, ma negli ultimi anni abbiamo perso 9 punti di Pil. La crisi degli anni Trenta comportò la perdita di 5 punti di Pil, la Prima Guerra Mondiale la perdita di 8,8 punti: questi dati possono far comprendere quanto drammatica sia la situazione. Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione degli ultimi 36 anni”.
La colpa, secondo Cuperlo, è degli avversari politici: “In Italia abbiamo la peggiore destra d’Europa. Questa è la crisi della loro concezione dell’economia, della politica e dei valori”.
I valori – “Molte persone – ammonisce il parlamentare del Pd – si sono sentite incredibilmente sole. E’ lì che dobbiamo ripartire per recuperare un rapporto con i cittadini, con i ragazzi. Non possiamo più neanche dire loro: ‘Venite qui, siamo i migliori’. A quelle persone dobbiamo chiedere scusa”. Il partito di Cuperlo deve tutelare “la dignità di ogni essere umano in ogni momento della sua vita”.
“Il papa ha detto: ‘Signore, aiutaci a lottare per il lavoro’. Avremmo potuto dirlo noi, che siamo la più grande forza della sinistra”.
Il Pd deve essere “un partito radicato, organizzato, fatto di iscritti. Perché un partito senza iscritti è come le elezioni senza elettori”.
Contro Renzi – Le ultime battute di un discorso durato 63 minuti sono indirizzate a Renzi. E’ la polemica già espressa più volte in queste settimane di campagna elettorale: “Non puoi fare il segretario come secondo lavoro, se fai anche il sindaco”. In caso di vittoria, “io mi dedicherò anima e corpo a svolgere il ruolo di segretario. Non puoi dire che non lo farai a tempo pieno per non essere il segretario chiuso nella sua stanza a fare inutili riunioni, perché così manchi di rispetto a tutte le persone che si dedicano al partito”.