“Era per uso personale”. Così ha risposto al magistrato M.P., il 60enne vastese arrestato perché i carabinieri nel suo bar hanno trovato 15 dosi di cocaina nascoste dentro alcune bottigliette di succo di frutta. I controlli antidroga erano scattati venerdì (leggi la notizia).
Stamani, nel carcere di Torre Sinello, l’interrogatorio dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Caterina Salusti. “Il mio cliente – racconta l’avvocato Giovanni Cerella – ha risposto alle domande del magistrato. Ha detto che la droga era per uso personale ed era occultata perché non voleva portarla a casa, dove c’è la moglie, né farla vedere ai clienti. Abbiamo chiesto l’attenuazione della misura cautelare e, quindi, gli arresti domiciliari”.
Sulla stella falsariga le risposte dell’altro arrestato, D.T.L., 25enne sansalvese accusato di aver spacciato eroina: “Il giovane rigetta le accuse e non è stato trovato nemmeno in possesso dello stupefacente, di cui fa uso personale”, dice l’avvocato Domenica Pomponio.