Tutti in piedi mezz’ora prima del solito, siamo usciti per fare il nostro giro, e durante il tragitto mio marito ha apprezzato la pulizia delle strade principali e la presenza di mezzi spartineve all’opera, nonostante le precipitazioni fossero davvero minime. Sembrava una giornata come le altre, solo un po’ più allegra in virtù dell’improvvisa spolverata.
Difatti apprendere che le scuole sarebbero rimaste chiuse ci ha lasciato senza parole, come potevano quattro fiocchi di neve interrompere la normale quotidianità? L’ordinanza comunale è arrivata alle 7.50 del mattino, io inizio a lavorare alle 8, mio marito alle 8,30 a San Salvo. Come noi tanti genitori che si sono trovati a doversi organizzare in una frazione di secondo, a chi lasciare i propri bimbi? Come gestire i propri impegni lavorativi? Non tutti hanno i nonni disponibili.
Il sistema scolastico si interrompe troppo facilmente. Non ho visto uragani abbattersi in città, non c’erano bufere di neve che impedivano la mobilità. Non c’è stato niente, ma proprio niente che ha messo in pericolo l’incolumità dei cittadini vastesi, solo tanto freddo, ma per quello non urgono ordinanze comunali. Davvero non capisco la necessità di chiudere le scuole pubbliche di fronte ad un disagio minimo, e comunque superato grazie al lavoro tempestivo del comune.