Da Ivo Menna, ambientalista storico, riceviamo e pubbichiamo.
Dopo lo smottamento avvenuto da due settimane al di sotto della passeggiata archeologica di via Adriatica, e dopo che il fango, scardinando i pali di contenimento ha seppellito una parte della gradinata che conduce ai campi della podistica aggravandone la stabilità, siamo in attesa di un primo provvedimento di chiusura della stessa ed evitare che curiosi e cittadini, possano incorrere in infortuni, stante la grave situazione determinatasi. La stessa Sovrintendenza ai Beni archeologici, che ha realizzato la staccionata di protezione in legno, dovrebbe intervenire e chiedere alle altre autorita’ che si facciano carico di questo serissimo problema di Via Adriatica. Un primo intervento potrebbe essere la demolizione della scaletta che da anni insiste pesantemente sul costone e che manifesta distacco dal piano strada e cedimenti dei cordoli, di forte sconnessione del pavimento, di inclinazione verso il basso con pericolo di crollo.
Ogni sforzo deve essere teso a intervenire con ogni mezzo sensibilizzando Protezione civile, Governo Letta, la Regione Abruzzo, Genio Civile perche’ riteniamo una vera emergenza il problema delle frane e del dissesto in questa citta’. Vogliamo evidenziare quali i punti sensibili fortemente a rischio dissesto: contrada Lota, via Santa Lucia, collegamento Santa Lucia provinciale, Loggia Amblingh, Madonna delle Grazie, Via Adriatica, San Michele, Sant’Antonio Abate, Collina di Montevecchio, Pozzitiello.
Maria Amato, parlamentare PD e Gianluca Castaldi, senatore M5S mettano da parte le diverse visioni politiche e attivino i loro gruppi immediatamente per iniziative a favore della citta’ in un momento assai pesante. Il territorio, tutto, va messo in sicurezza proprio a causa delle fortissime e violenti piogge di questi giorni che ci danno la certezza che le alterazioni climatiche e l’incuria per il territorio provocheranno nuovi disastri nel prossimo futuro. E’ indispensabile programmare la messa in sicurezza del territorio che includa tutto il territorio sensibile.
E nell’immediato un Piano che agisca a livello locale con opere prevenzione, di cura e manutenzione del territorio si’ da generare una diversa e nuova occupazione, in un momento grave dell’economia che vede miliaia e migliaia di disoccupati giovani reclamare il diritto al lavoro. E una variante al Piano Regolatore Generale che blocchi finalmente la cementificazione, con conseguente consumo dei suoli, e la fine delle terre di campagnadi. Prendersi cura del territorio sapendo del rischio idrogeologico che incombe, questo l’obiettivo per la citta’, per la politica, per la civiltà.
E ai consiglieri regionali regionali Antonio Prospero, Nicola Argiro’, Giuseppe Tagliente, Paolo Palomba; consiglieri provinciali Menna Eliana, Peppino Forte, Vincenzo Sputore, Camillo D’amico, chiediamo una forte attivazione nelle istituzioni per stimolare procedure di finanziamenti per il consolidamento del costone orientale. Una nuova concezione della prevenzione quindi a tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico di questa città facendone riscoprire il fascino culturale e turistico . E vorremmo anche stimolare i consiglieri comunali e assessori che oltre alla loro presenza alle processioni e alla piazza barbacani si pongano il problema di perlustrare la citta’, cosa abbastanza rara.