Sono tornati liberi i due commercianti di Vasto posti agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta l’8 ottobre scorso dai finanzieri del Comando provinciale di Foggia insieme ai loro colleghi della Compagnia di Vasto.
Il gip del Tribunale di Vasto ha disposto la remissione in libertà dei fratelli Mario e Giuseppe Di Corso, rispettivamente di 44 e 48 anni, originari di Lucera (Foggia) ma residenti in città. Nella stessa inchiesta risultano coinvolti anche due professionisti, Gaetano Bissanti, 67 anni, di Apricena, e Maurizio Granchelli, 44 anni, di Lucera.
Secondo i militari i due fratelli, titolari di una società operante nel settore del commercio di abbigliamento, con due punti vendita in Vasto, con l’ausilio di due commercialisti, avrebbero causato la bancarotta della società attraverso la sottrazione delle scritture contabili, in modo da ostacolare fraudolentemente la ricostruzione del patrimonio, ovvero il movimento degli affari.
L’inchiesta avrebbe preso il via dalle dichiarazioni rese agli inquirenti dall’amministratore della società, Matteo Masullo, finito in carcere per altri motivi.
“Il giudice ha ritenuto il venir meno delle esigenze cautelari a seguito degli interrogatori in cui i nostri assistiti hanno risposto alle domande formulate loro dal magistrato”, dichiara l’avvocato Arnaldo Tascione che, insieme al suo collega Giuseppe Fallica, difende gli indagati. “I nostri clienti si dichiarano innocenti e, dunque, totalmente estranei ai fatti contestati”.