E’ record di multe contro gli inquinatori che gettano rifiuti di ogni genere, anche pericolosi, nelle aree periferiche di Vasto. Oltre 300 trasgressori dovranno pagare mediamente 600 euro a testa per il danno che hanno provocato lasciando l’immondizia dappertutto.
Gli ultimi due li hanno scoperti gli ispettori ambientali volontari: “Sono due vastesi che avevano buttato i sacchetti dell’immondizia su un terreno di località Piano di Marco, dove il problema ci è stato segnalato dall’assessore Sputore”, racconta Eustachio Frangione, capo della Protezione civile di Vasto.
Ma è solo l’ultimo episodio di una serie infinita denunce e verbali scattati a Vasto dall’inizio dell’anno. Che si tratti di reati penali (i casi più gravi, nei quali scatta la denuncia) o violazioni amministrative (che prevedono una multa salata), l’abbandono dei rifiuti è uno degli illeciti più frequenti in città. A fornire a zonalocale.it i dati riguardanti il periodo compreso tra gennaio e novembre 2013 è il tenente della polizia municipale Antonio Di Lena, responsabile del nucleo di polizia amministrativa dei vigili urbani.
Trecento inquinatori – “I dati – commenta l’ufficiale – sono impressionanti. Dall’inizio dell’anno, sono stati elevati 313 verbali a fronte dei 137 del 2012. Questo è il risultato di una serie di azioni dedicate a contrastare questi illeciti ambientali, anche attraverso il contributo operativo degli ispettori ambientali volontari. I risultati maggiori sono stati raggiunti attraverso le telecamere con cui abbiamo monitorato, a rotazione, 20 siti inquinati dislocati sul territorio comunale“.
La legge prevede multe da 300 a 3mila euro. “La maggior parte delle sanzioni comminate – spiega Di Lena – ammonta a 600 euro, tranne nel caso in cui si tratti di materiali pericolosi” e allora la batosta è più pesante. “Per 6-7 aziende scoperte a violare le norme sullo smaltimento sono scattate, invece, le denunce penali previste dalla legge”.
Le contravvenzioni elevate negli ultimi 11 mesi valgono, complessivamente, “circa 200mila euro, di cui 40mila vanno alla Provincia di Chieti e i restanti 140mila sono proventi comunali”.
Delle indagini ambientali si occupa il nucleo di polizia amministrativa, composto oltre che da Di Lena, dal tenente Luigi La Verghetta e da due agenti. Anche la Protezione civile ha predisposto “un’intensificazione dei controlli” per scoprire chi rovina l’ambiente e mette in pericolo la salute delle persone.