Fa discutere l’incontro che il professor Davide Vannoni terrà domattima a Vasto, al Liceo scientifico Mattioli. Una lettera di protesta è stata inviata al dirigente scolastico Silvana Marcucci da un gruppo di ex studenti. Ecco il testo:
Questa lettera le viene da ex-studenti del Liceo Scientifico Raffaele Mattioli e da persone che pur non avendo frequentato il Mattioli hanno deciso di appoggiare quanto segue, indirizzata alle redazioni e alla professoressa Marcucci. Abbiamo tutti appreso con amarezza e perplessità, per non dire sconforto, dell’invito che gli studenti del Liceo Mattioli hanno rivolto al Dott. Vannoni, chiamato a esporre il suo metodo terapeutico basato sull’utilizzo di cellule staminali. Diciamo perplessità e sconforto perché sono gli unici due sentimenti che possono animare chi vede un istituto di cui è orgogliosamente figlio, e che reca in maiuscolo la parola scientifico nel suo nome, accogliere la difesa – senza un contraddittorio di rilievo accademico – di un personaggio che fatti e testimonianze (in seguito riportate) porterebbero a bollare come promotore di una campagna mediatica che vive delle altrui sofferenze.
Perché questa è la realtà, è inutile cercare di giustificare quanto emerso proponendo intricatissime trame ordite da case farmaceutiche, scienziati folli e interessati solo al profitto, o chissà quali altri fantasiosi complotti. La realtà è che l’intero mondo scientifico autorevole ha attestato, ancor prima che le pratiche per la sperimentazione fossero avviate (tali erano le mancanze!), che il metodo Stamina non avesse in alcun modo le credenziali per rappresentare una valida via di cura per pazienti affetti da malattie così serie.
La statura accademica di Nature, il parere di numerosi studiosi di fama (tra cui premi Nobel per la medicina e la fisiologia), e dell’Accademia Nazionale dei Lincei, non può in alcun modo essere sminuita. Non può altresì essere faziosamente messa in dubbio da parte di una trasmissione televisiva (i cui servizi appaiono parziali e dei quali è stato scritto che siano confezionati per presentare ciò che nelle carte è discusso in maniera ben diversa) la relazione definitiva di una commissione di scienziati formati, competenti e autorevoli, che ha attestato che quella cura in realtà non fosse una cura.
Vede, Professoressa, poche cose insultano la Scienza come la negazione del metodo scientifico e l’attacco a chi per anni ha studiato per poter dare un parere qualificato. In questo caso, entrambi i fenomeni si sono verificati e continuano a verificarsi. Da una parte risultati inesistenti o statisticamente non significativi se confrontati con l’attuale protocollo terapeutico vengono spacciati come miracolosi, dall’altra parte ondate di sdegno da persone che assolutamente nulla sanno su come funzioni la sperimentazione di un farmaco mirano a sovvertire l’ordine reale delle cose. Quest’ultimo afferma che per parlare compiutamente di un fatto bisogna conoscere quel fatto.
Il Dott. Vannoni non si è degnato di affidare il suo miracolo a nessuna pubblicazione scientifica, fatta eccezione per alcune domande di brevetto presentate e poi frettolosamente ritirate per cercare di evitarne la pubblicazione (senza successo, ed erano già state adeguatamente commentate). Solo il comitato tecnico appositamente nominato ha avuto accesso (non senza riprovevoli incidenti di percorso) al protocollo del quale si è discusso. Non si capisce allora come l’opinione pubblica possa decidere di affidarsi al racconto di parte di una trasmissione televisiva piuttosto che all’esame attento e documentato di una commissione composta da esperti del settore, persone che hanno studiato per una vita la biologia e la medicina, e alle quali dovremmo affidare la responsabilità di dirci se una terapia sia valida o meno. L’intera comunità scientifica autorevole ha affermato che trattasi di una terapia scientificamente infondata, con aspetti che la fanno somigliare a una truffa (lo dice Nature), ed è allora francamente vergognoso dare la possibilità al Dott. Vannoni (peraltro laureato in Lettere), di continuare a ingannare le persone con false speranze.
Fin qui, penserà, solo chiacchiere. Ha ragione, per questo vogliamo allegare a questa lettera alcuni documenti che parlano dettagliatamente (e ovviamente citando le fonti) di cosa ci sia in realtà dietro tutta questa faccenda, oltre a quelli che abbiamo già inserito come collegamenti.
Come leggerà negli articoli, ci sono di mezzo indagini giudiziarie per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione di medicinali nocivi, basate peraltro su testimonianze di persone che hanno avuto problemi gravissimi dopo le iniezioni, fatti di cui non abbiamo scritto perché siamo semplicemente interessati a parlare di quanto sia vergognoso che un liceo che porta la Scienza nel proprio nome debba negarla nella propria Aula Magna dando la parola al Dott. Vannoni. Vede, nella lunga storia del metodo Stamina (che va avanti da anni), Vannoni non ha promesso risultati miracolosi solo a bambini gravemente e irreversibilmente malati. Egli ha offerto speranze anche a malati con un’aspettativa di vita ben più lunga (malati di Parkinson, ad esempio), alcuni dei quali hanno denunciato gravi effetti collaterali.
È per questo che non possiamo accettare neppure l’idea compassionevole (ma che nulla ha a che fare con la Scienza e con la Medicina) che trattamenti la cui efficacia è inesistente possano comunque essere utilizzati da pazienti destinati alla morte: lo Stato italiano e la Scienza non possono autorizzare terapie dannose, o ben che vada inutili, se non riescono ad offrire una terapia più valida di quelle di cui disponiamo. Purtroppo la televisione non ha dato la parola a chi ha denunciato Vannoni, né a scienziati che potessero spiegare compiutamente perché tutta questa faccenda rappresenti un’onta gravissima.
Prima di concludere, la invitiamo anche alla seguente riflessione: i soldi spesi per la gestione di tutta questa storia avrebbero senz’altro giovato alla nostra disastrata Ricerca scientifica, e nello specifico alla ricerca sulle staminali. Ogni anno i fondi per la Ricerca, per le borse di dottorato, per le Università si riducono, e chi ci governa continua imperterrito a tagliare sulla Ricerca scientifica seria e qualificata, quella che procede per pubblicazioni, per esperimenti che confermino teorie pubblicate e verificate da altri ricercatori, e per fatti assodati e non falsificabili, piuttosto che per servizi televisivi.
Negli articoli che alleghiamo troverà, crediamo, elementi che possano farla riflettere su quanto poco sia opportuno l’invito al Dott. Vannoni, che avrà la possibilità di parlare (ed essere applaudito!) con sdegno nei confronti di case farmaceutiche, di potenti di ogni calibro, e così via, senza che chi lo ascolta abbia dedicato anche solo qualche minuto a informarsi su quale iter debba seguire un protocollo di cura per essere accettato, o sui gravi dubbi che aleggiano sul metodo proposto. È davvero questo il fine educativo della scuola pubblica? Non lo crediamo.
In conclusione, vogliamo dedicare un pensiero di assoluta vicinanza ai genitori dei piccoli bambini ammalati, ai quali ovviamente è molto difficile dire quanto abbiamo detto in questa lettera. Nessuno, tanto meno chi scrive, potrebbe mai prendersela con un genitore che cerca di salvare il proprio figlio in tutti i modi, percorrendo ogni strada possibile in fondo alla quale si veda una pur minima speranza. Ma la vergogna, vede, non è di chi cerca di allontanare quei bambini da un metodo che nulla di buono può ad essi riservare, verità che possiamo affermare confortati da pareri autorevoli e disinteressati di persone che hanno dedicato la vita a curare il prossimo, e che, come accade regolarmente per i farmaci efficaci, sarebbero solo felici di poter promuovere una cura.
No, la vergogna è di ricorre proprio alla pietà che le immagini di quei bambini sofferenti possono muovere negli occhi di spettatori poco informati, e che non accettano il giudizio di chi, a pieno titolo, è chiamato ad esprimersi. L’errore enorme che macchia questa storia è il coinvolgimento emotivo. Purtroppo la sperimentazione scientifica, che pure è una delle massime espressioni del pensiero umano, e sa regalare momenti di emozione vera, va fatta separando il più possibile l’aspetto emotivo dall’aspetto razionale, che altrimenti ne risulta necessariamente influenzato. Ciò non è accaduto in questa occasione, e di questo possiamo solo rammaricarci.
Siamo stati informati che la conferenza di Vannoni sarà seguita da un dibattito al quale, purtroppo, non sono stati invitati ricercatori del settore o Professori universitari competenti in materia che possano difendere le ragioni della Scienza. È questa la vera critica che muoviamo agli organizzatori. Sarebbe stato davvero interessante invitare, ad esempio, la senatrice a vita Elena Cattaneo, una delle massime esperte al mondo sul tema, che più di una volta in passato si era mossa su posizioni altamente critiche riguardo al metodo proposto. Lo scopo di questa lettera, dopotutto, non è censurare Vannoni, per quanto censurabili si possano ritenere le sue tesi. Lo scopo di questa lettera è piuttosto di invitare lei, i docenti e gli studenti ad approfondire seriamente e con spirito critico l’argomento. Per questo la invito a leggere quanto segue, e possibilmente a presentarlo ai suoi studenti prima o durante l’incontro programmato per il 21.
La Pagina Facebook con l’elenco dei firmatari (clicca qui)
Articoli apparsi su Nature, la più prestigiosa e indipendente rivista scientifica al mondo:
http://www.nature.com/news/trial-and-error-1.13346
http://www.nature.com/news/italian-stem-cell-trial-based-on-flawed-data-1.13329
http://www.nature.com/news/stem-cell-ruling-riles-researchers-1.12678
Un ottimo riassunto di molti aspetti sconosciuti e importanti della vicenda (minuziosamente argomentato citando le fonti):
http://www.valigiablu.it/il-post-definitivo-sul-metodo-stamina/
L’appello dell’Associazione Luca Coscioni:
http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/le-ragioni-bandire-stamina
Un’analisi del modo di procedere delle Iene proposta da Wired:
http://daily.wired.it/news/scienza/2013/11/11/stamina-iene-cartelle-cliniche-pazienti-323456.html