Da lunedì scatta il presidio permanente. Da sette mesi senza stipendio, i dipedenti del Consorzio di bonifica di Vasto presidieranno la sede di contrada Sant’Antonio Abate fino a quando non otterranno dalla Regione e dai vertici del Consorzio stesso “risposte concrete, necessarie per superare la grave crisi”, sempre più drammatica: “Ad oggi, tutte le attività dell’ente risultano, di fatto, paralizzate”, raccontano in un comunicato congiunto le segreterie regionali e aziendali dei sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil.
Il 14 novembre i lavoratori si sono riuniti in assemblea “per decidere le azioni sindacali ritenute più opportune per focalizzare agli occhi dell’opinione pubblica la grave situazione economico-finanziaria che ormai da troppo tempo interessa l’ente e che lo soffoca. Tale situazione che si protrae da mesi rende sempre più difficile, se non impossibile il normale svolgimento dell’attività consortile per le funzioni legate strettamente allo sviluppo dell’agricoltura, alla tutela del territorio, alla manutenzione e all’esercizio degli impianti irrigui e della diga di Chiauci. A nulla è valso l’incontro del 31 luglio scorso, richiesto al prefetto di Chieti in occasione dello stato di agitazione proclamato per trovare soluzione ai gravi problemi del Consorzio. In quella sede l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo ha preso degli impegni per la concessione, da parte della Regione, di una fidejussione a favore del Consorzio. Sino ad oggi, il silenzio assordante dell’assessore non fa sperare bene per il futuro dell’ente e dei suoi consorziati oltre per la collettività residente nel territorio. A nostro parere ,nulla sembra aver concluso il nuovo organo deliberante, che si è insediato dopo le dimissioni presentate molti mesi fa da alcuni deputati. Ad oggi tutte le attività dell’Ente risultano di fatto paralizzate.
Il Consorzio di Bonifica Sud – ricordano i sindacati di categoria – è persona giuridica pubblica e, pertanto, ha finalità e funzioni pubbliche in un comprensorio con una superficie totale di 145mila 234 ettari e con un perimetro di contribuenza pari ad 118mila 360 ettari in 46 Comuni delle province di Chieti e Campobasso. Il comportamento tenuto sino ad oggi dalla Regione, che tutto sapeva di ciò che stava e sta accadendo nel Consorzio di bonifica Sud, fa pensare che la stessa non ha una visione ampia dei problemi e che per questo non è riuscita e non riesce a dare la esoluzioni di prospettiva efficaci e credibili a garantire la continuità delle funzioni consortili”.
Per questo, le rappresentanze sindacali, vista “l’assenza di risposte concrete da parte della presidenza, della direzione del Consorzio di bonifica Sud e dell’Assessorato all’Agricoltura, necessarie per superare la grave crisi in cui versa, comunicano che dal giorno 18 novembre 2013 tutto il personale dipendente presiederanno durante l’orario di lavoro le sedi dell’ente fino a l’ottenimento di risposte o fatti concreti da parte”.