Si torna in aula per l’udienza preliminare del processo sulle inchieste Histonium e Histonium 2. Entrerà nel vivo domattina, nel Tribunale di Vasto, con la discussione sulle richieste di rinvio a giudizio, il procedimento con cui il gup, Caterina Salusti, deciderà se mandare a processo gli indagati, che sono in totale 21.
A luglio, al termine di tre ore di udienza, il magistrato aveva rigettato tutte le questioni preliminari e accordato agli avvocati difensori il tempo necessario a formulare le richieste di patteggiamento al posto del procedimento ordinario.
L’attesa – Sono 21 gli imputati delle operazioni Histonium 1 e 2, attraverso cui magistratura e carabinieri ritengono di aver sgominato tra il 2007 e il 2008 una pericolosa e ramificata associazione a delinquere.
Il procedimento penale si è spostato al palazzo di giustizia di via Bachelet dopo la decisione della Cassazione sul conflitto di competenza sollevato dal giudice per le udienze preliminari della città lombarda, Massimo Mercaldo.
Il 12 gennaio, infatti, la suprema corte ha stabilito che il procedimento penale si deve svolgere a Vasto: di conseguenza, gli atti sono stati ritrasmessi da Roma a Lecco e poi da Lecco al Tribunale di via Bachelet per la decisione del gup, che dovrà fissare l’udienza, da tenersi entro sei mesi.
Le inchieste – Histonium e Histonium 2 sono le maxi inchieste con cui i carabinieri di Vasto tra il 2007 e il 2008 hanno sgominato una presunta associazione a delinquere che aveva il suo vertice in città ed era ramificata in diverse aree d’Italia.
Buona parte del procedimento penale è stata spostata in Cassazione. La Suprema corte dovrà decidere sulla competenza territoriale del processo, cioè se si deve svolgere in Lobardia oppure a Vasto. Una questione sollevata dal Gup del Tribunale di Lecco, Massimo Mercaldo l’11 giugno scorso. Il processo è stato incardinato nella città lombarda perché è lì che si sarebbe verificato l’episodio più grave contestato ai 21 indagati: Michele Pasqualone, che sarebbe il capo dell’organizzazione, suo figlio Domenico, Giuseppe Trentino, Francesco D’Esposito, Gianfranco Nettuno, Domenico Graziano, Michele Fiore, Massimo Benedetti, Claudio Zinni, Antonio Battista, Adele Di Pietro, Angelo Alessandrini, Massimiliano Sparvieri, Paolo Zuccolella, Donatella D’Ascenzo, Luigi D’Ercole, Walter Di Santo, Damiano Girone, Marco Lavolla, Cesario Pomponio e Antonio Caserio.
Nel corso delle due operazioni condotte dai militari erano finite agli arresti 9 persone in Histonium e 17 in Histonium 2.
Secondo gli investigatori, gli indagati sarebbero i membri di un’associazione a delinquere finalizzata a commette estorsioni, usura, rapine, incendi dolosi, porto abusivo e detenzione di armi.
Le persone coinvolte nell’inchiesta sono difese dagli avvocati Pierpaolo Andreoni, Angela Pennetta, Arnaldo Tascione, Giovanni Cerella, Alessandra Cappa, Leda Arditelli, Giuliano Milia, Alessandro Orlando, Elio Rocchio, Fiorenzo Cieri, Antonio Ottaviano, Marisa Berarducci e Massimiliano Baccalà.