Scrivo queste due righe in sostegno all’uomo denunciato dai carabinieri di Casalbordino per aver rubato della carne. Anzitutto io non definirei il gesto furto, ma esproprio proletario. Molto probabilmente, se l’uomo fosse stato un ladro abitudinario, nullafacente e parassita, non avrebbe rubato del cibo per sfamare magari se stesso e la sua famiglia.
Lui, altrettanto probabilmente, è un semplice prodotto di questa crisi provocata dai grandi sistemi finanziari e bancari, coadiuvati dalle politiche statali e della Troika chine ad eseguire i dettami dei poteri monetari. All’uomo autore del gesto, che continuo a non biasimare semmai ci trovassimo di fronte ad una situazione di emergenza, più che una denuncia ed una persecuizone legale, dovrebbero essere chiesti i motivi dell’azione che hanno spinto una persona di 59 anni a commettere magari il primo tentativo di esproprio.
Chissà, così facendo, plausibilmente si potrebbe venire a conoscenza di condizioni umane completamente diverse da quanto appaiono fermandosi alla sola valutazione del gesto senza andare a scrutare le cause che portano all’agire. Ormai l’Italia, come il resto delle nazioni europee e mondiali, sta attraversando un periodo disatroso non casuale, ma premeditato e voluto al solo fine di arricchire quell’1% di classe politica e dirigente. L’uomo di Casalbordino a questo punto altro non è che una vittima; l’ultima ruota del carro come si usa dire.
Nicholas Tomeo