Servivano in tavola ai loro clienti pesce congelato al posto di quello fresco. Lo facevano senza aver inserito nessuna avvertenza sul menu. Quattro ristoratori sono stati denunciati all’autorità giudiziaria dalla guardia costiera di Vasto. I militari del tenente di vascello Giuliano D’Urso sono stati impegnati per una settimana nell’operazione Hallo-fish, scattata su tutto il litorale abruzzese e molisano.
Il resoconto della guardia costiera – Così la Direzione marittima d’Abruzzo e Molise spiega l’inchiesta condotta tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre: “Hallo-fish. Così è stata denominata l’operazione di polizia marittima condotta dalla Direzione Marittima di Pescara a cavallo della festività di Tutti i Santi, sulla filiera della pesca a tutela dei consumatori e delle risorse ittiche.
L’operazione è stata svolta nel periodo compreso tra il 28 ottobre ed il 3 novembre, con controlli mirati lungo l’intera filiera della pesca, nell’ambito del territorio di giurisdizione, impiegando personale e mezzi che, presso i diversi Uffici dislocati lungo le coste abruzzesi, del Molise e delle Isole Tremiti, hanno eseguito controlli sia in mare, con l’impiego di motovedette del Corpo, che nelle zone di sbarco del pescato, e nei punti dove il prodotto viene commercializzato (mercati ittici, pescherie e punti di ristorazione).
Le infrazioni maggiormente rilevate hanno riguardato l’inosservanza delle norme sull’etichettatura dei prodotti ittici (mancanza di informazioni o errate informazioni al consumatore sul prodotto), e delle norme sulla tracciabilità-rintracciabilità del prodotto ittico (documentazione che consente di stabilire la storia e di seguire l’utilizzo e la provenienza del prodotto).
Capillare è stata anche l’attività di controllo in mare che ha portato all’elevazione di verbali amministrativi per pesca in zone e con attrezzi non consentiti.
In ambito penale, poi, sono state redatte comunicazioni di notizie di reato per:
– omessa indicazione del prodotto decongelato sui menù di 4 ristoranti (3 nel vastese ed uno ad Ortona), configurandosi così l’ipotesi di frode nell’esercizio del commercio (art. 515 C.P.);
– detenzione, a bordo di un motopesca, di prodotto ittico di taglia inferiore alla minima consentita;
– detenzione di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione (nel pescarese), attività espletata congiuntamente al personale delle Aziende Sanitarie Locali, in violazione alla legge numero 283 del 30 aprile 1962 in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande.
Di particolare interesse l’attività svolta a Pescara durante la notte tra il 2 e il 3 novembre quando, a seguito di preventiva attività di indagine posta in essere alcuni giorni prima, si è riusciti ad intercettare due furgoni che trasportavano 30 esemplari di tonno rosso – thunnus thynnus – (specie ittica notoriamente pregiata e sottoposta ad un programma di ricostruzione da parte della Comunità Europea) per un peso totale di oltre 1 tonnellata, destinato al mercato della capitale. Oltre alla sanzione amministrativa per complessivi € 8.000,00 è stato disposto anche il sequestro del prodotto ittico in questione che è stato successivamente venduto ad asta pubblica, ed il ricavato destinato alle casse dell’Erario.
Nel complesso l’attività posta in essere nelle due regioni ha prodotto i seguenti risultati:
– 217 le ispezioni effettuate;
– 49 le sanzioni amministrative elevate per un importo complessivo di
€ 104.075,00;
– 6 comunicazioni di notizie di reato;
– 13 gli attrezzi da pesca sequestrati;
– Kg. 1.552 di prodotto ittico sequestrato”.