“Recupero edilizio del patrimonio comunale, erogazione di contributi per il pagamento degli affitti, locazione a canone agevolato di appartamenti di nuova costruzione invenduti o sfitti. Queste sono tre proposte concrete con cui l’amministrazione comunale di Vasto potrebbe venire incontro alle persone bisognose e affrontare l’emergenza abitativa”. Ad lanciare le tre idee è Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani in movimento, l’associazione che raggruppa i giovani del centrodestra vastese. A fronte di migliaia di alloggi disabitati, frutto di un’espansione edilizia sregolata, in città cresce la richiesta di alloggi per famiglie che versano in condizioni economiche precarie.
Prima proposta – “Sarebbe utile, innanzitutto, il recupero del patrimonio edilizio comunale, da mettere a disposizione di due categorie sociali: giovani coppie e fasce deboli del mercato delle locazioni, ossia persone che hanno redditi insufficienti a garantire il pagamento dell’affitto. L’affitto, in questo caso, non rappresenta solo un canone calmierato, ma anche una rata del mutuo necessario a comprare l’abitazione.
Alloggi da reperire nel patrimonio comunale, ma anche costruzione di nuove case popolari. Bisogna creare – afferma di Michele Marisi – una società partecipata, i cui soci siano Comune di Vasto, una banca e una società immobiliare. Il Comune individua le strutture edilizie da recuperare o realizzare, la banca sostiene economicamente l’operazione e l’impresa immobiliare definisce la realizzazione degli immobili per conto del Comune”.
Seconda proposta – “Il Comune dovrebbe erogare contributi ai privati per sostenere il costo dei canoni d’affitto. Si può fare attraverso un bando pubblico e stilando una graduatoria sulla base dell’onerosità del canone rispetto al reddito delle persone che richiedono il contributo. In questo modo, si possono raggiungere due obiettivi: scongiurare gli sfratti ed evitare che i proprietari degli appartamenti paghino l’Imu su immobili disabitati”.
Terza proposta – “L’ultima proposta riguarda la locazione a canone agevolato di appartamenti di nuova costruzione rimasti invenduti o sfitti. Un’idea che si può attuare stilando una doppia graduatoria: quella di chi offre casa e quella dei futuri inquilini. Il canone verrebbe pagato in parte dal Comune, in parte dagli affittuari. Visto che in città ci sono oltre 3mila appartamenti invenduti – commenta Marco di Michele Marisi – un provvedimento del genere consentirebbe non solo di dare un aiuto agli inquilini, ma anche all’imprenditore di far fruttare il proprio immobile”.