Due giorni per svolgere la seconda perizia psichiatrica su Marco Del Vecchio. Per stabilire se è capace d’intendere e di volere attualmente e se lo era il 17 novembre scorso, al momento dell’omicidio di cui è accusato.
Domani e sabato, nel carcere di Torre Sinello, a Vasto, dove è tornato al termine della scorsa udienza dopo una lunga detenzione a Torino, l’unico indiziato dell’assassinio dei suoi genitori, Emidio Del Vecchio e Adele Tumini, verrà sottoposto a nuovi accertamenti medici, così come stabilito dal gip, Anna Rosa Capuozzo, su richiesta dell’avvocato difensore, Raffaele Giacomucci.
Nella prima perizia, lo psichiatra Ferruccio Canfora era giunto alle conclusioni in base alle quali il 38enne era capace d’intendere e di volere al momento in cui è avvenuto il duplice omicidio nella casa di via Anghella in cui i tre vivevano. Emidio Del Vecchio e Adele Tumini sono stati uccisi con 111 coltellate.
A distanza di quasi un anno dal delitto, è il momento di un supplemento di perizia, affidato dal giudice per le indagini preliminari al docente dell’Università di Bari Felice Carabellese.
Alle operazioni peritali saranno presenti anche i rappresentanti della parte lesa: l’avvocato Gianni Menna e la criminologa Roberta Bruzzone, che rappresentano Nicoletta e Osvaldo Del Vecchio, gli altri due figli della coppia.