“Al disagio dei pendolari diurni bisogna aggiungere quello, non meno forte, dei pendolari notturni”. E’ così che un lettore di ZonaLocale.it racconta la sua personale esperienza tra i disservizi dei trasporti ferroviari.
“Esistevano qualche tempo addietro i treni- IC/notte. Esistono ancora, ma non per Vasto e il suo comprensorio. Detti treni partono dalla Puglia, effettuano fermate in tutte le stazioni paragonabili alla nostra per bacino di utenza ma giunti a San Severo chiudono le porte per fermarsi a Pescara, dopo avere per forza di geografia, transitato per Vasto. Uno di questi è lo stesso che Trenitalia indica per recarsi a Nord da Vasto alle 20,30: in pratica io dovrei recarmi in treno da Vasto a San Severo e poi attendere che passi il treno per Pescara, che transiterà– guarda un pò- di nuovo per Vasto intorno alla mezzanotte: solo che non ferma. E’ un fatto assolutamente demenziale, reso possibile solo dall’ottusità degli oraristi di Trenitalia e dalla nullità dei nostri politici locali e regionali. Ed ecco che i pendolari notturni vastesi sono costretti a recarsi a Pescara con mezzi propri, con tutto quello che ne consegue in termini di spesa e di sicurezza. Basterebbe ripristinare la fermata IC/notte di Vasto/San Salvo e questo accanimento verso i poveri cristi avrebbe termine. Il tutto a costo zero, se non con vantaggi economici per Trenitalia, che oltre che far cassa dovrebbe dare anche servizi uguali nelle diverse realtà del Paese.
Certo il discorso dell’isolamento ferroviario della nostra zona è molto più ampio e articolato, ma almeno quello che si può attuare senza costi e senza forti sforzi intellettivi perchè non farlo? Non farlo lascia intendere sicuramente incapacità gestionale e- sottosotto- qualche intento sadico-persecutorio a scopo rifregatorio da parte anche dei nostri amministratori locali”.