“La cosiddetta emergenza abitativa non può trovare soluzione nelle poche case popolari esistenti a Vasto, sulle cui assegnazioni ci sarebbe da discutere, ma deve passare per un progetto complessivo che preveda la realizzazione di altri alloggi, l’affitto di immobili privati inutilizzati e l’erogazione di contributi che siano d’aiuto per pagare i canoni di locazione”. Giovani In Movimento, l’associazione che raggruppa a Vasto i giovani di centrodestra, propone di mettere a disposizione dei bisognosi una parte dei migliaia di appartamenti disabitati costruiti a Vasto negli anni scorsi, quando si scatenò una corsa al mattone e ampie zone del territorio comunale furono coperte da colate di cemento.
“Il problema della mancanza di una casa per molte famiglie vastesi, non è mai stato affrontato”, afferma Marco di Michele Marisi, responsabile del sodalizio. “Se per anni in città, come in tutto il Paese Italia, le Amministrazioni hanno relegato ai margini dell’agenda politica il problema abitativo, vuoi per l’alta percentuale di famiglie proprietarie di case, vuoi perché la soluzione del problema prevede una mole di lavoro non indifferente, ora, complice anche la crisi economica, è arrivato il tempo di pensare ad interventi volti ad aiutare i nuclei familiari e i singoli che, in molti casi, si ritrovano costretti a vivere addirittura in auto. Tantissime sono le famiglie vastesi che attendono da anni l’assegnazione di un alloggio popolare o che, soprattutto ultimamente, sono state colpite da sfratti. Di fronte ad una emergenza sociale come questa, un’Amministrazione comunale non può rimanere con le mani in mano. Occorre mettere in campo progetti seri per affrontare una questione che, in alcune città d’Italia, sta diventando bollente. Senza nasconderci le difficoltà degli Enti locali, alle prese con bilanci a pochi zeri, la risposta va trovata in partners privati. Strumenti quali il recupero del patrimonio edilizio comunale senza utilizzazione, l’impiego di parte dei migliaia di appartamenti privati invenduti, previo pagamento di un canone di locazione e l’erogazione di contributi volti ad aiutare le famiglie che fanno difficoltà a pagare mensilmente gli affitti, possono essere delle risposte ad una carenza di abitazioni a disposizione dei più bisognosi”.
E le poche case popolari esistenti spesso cadono a pezzi, come accade a Punta Penna (leggi la notizia).
Per Marco di Michele Marisi, bisogna destinare a edilizia residenziale una parte dei migliaia di alloggi vuoti costruiti negli ultimi 10-15 anni a Vasto: “Riqualificare il patrimonio edilizio di proprietà del Comune adibendolo ad alloggi popolari mediante il coinvolgimento di partners privati, prevedendo un canone moderato che funga anche da rata di mutuo senza anticipo, è una prima risposta all’emergenza abitativa; così come pensare di locare una parte degli appartamenti di nuova costruzione in città e che da anni sono fermi causa crisi del mercato immobiliare, e metterli a disposizione di chi da anni attende l’assegnazione di un alloggio popolare, mediante corresponsione di un canone agevolato, è un’altra risposta concreta che vedrebbe la partecipazione nel pagamento dell’affitto, del pubblico e dell’inquilino: si risponderebbe alle esigenze della domanda, ma anche dell’offerta che vedrebbe un beneficio nell’affittare un qualcosa che diversamente rimarrebbe inutilizzata e infruttuosa; infine, stilare un bando con relativa graduatoria, prevedendo l’erogazione di contributi a famiglie che fanno difficoltà a pagare l’affitto, può rappresentare una doppia risposta: evitare lo sfratto ed evitare anche che il proprietario dell’abitazione si ritrovi a dover pagare l’Imu senza che da quel bene ne tragga un profitto. Insomma – conclude il portavoce di Gim – non c’è più tempo da perdere: sono decine e decine le persone che a Vasto occupano un alloggio di fortuna o vivono in auto. Occorre dare loro non tanto una speranza, quanto una risposta concreta”.