“E’ inutile parlare di Frecce bianche e treni che vanno a Milano se non abbiamo neanche la base: se manca l’organizzazione sulla tratta Vasto-San Salvo-Pescara, di soli 67 chilometri, come si può pretendere di ottenere treni di media-lunga percorrenza?”, chiede Miriana, che vive sulla sua pelle i disagi dei disservizi ferroviari.
Si moltiplicano, dopo la pubblicazione su ZonaLocale.it dell’articolo Fs, il treno Vasto-Milano fa scalo a… San Severo, segnalazioni e lamentele dei pendolari. Di tutti coloro che, ogni mattina, dalla stazione di contrada San Tommaso, salgono sui treni per Pescara, dove raggiungono il luogo di lavoro o la sede universitaria. I viaggiatori raccolgono le firme da sottoporre all’attenzione di Trenitalia, che pare aver totalmente dimenticato la tratta abruzzese, e della Regione perché l’assessorato ai Trasporti possa chiedere alle ferrovie un potenziamento dei servizi regionali.
Treni come scatole di sardine – I disagi maggiori sono quelli vissuti dagli utenti delle corse mattutine, quelle più affollate. Primo problema. Pochi treni a disposizione: per arrivare a Pescara prima delle 8, il sito internet www.trenitalia.com segnala solo due soluzioni di viaggio, alle 6.06 con arrivo alle 7.07 e alle 6.45 per giungere nella stazione centrale del capoluogo adriatico alle 7.47. E’ quest’ultima la linea più affollata. E, se di recente è stato messo a disposizione un convoglio un po’ più grande, è prevedibile che l’utenza sia destinata ad aumentare in futuro con la chiusura del Tribunale di Vasto.
Pendolarismo giudiziario – Se la battaglia per evitare la chiusura dei piccoli Tribunali non andrà a buon fine, ai flussi giornalieri si aggiungerà anche il pendolarismo giudiziario: parte degli impiegati del palazzo di giustizia di via Bachelet potrebbe trovare trasferimento a Pescara, ma gli stessi avvocati chiederebbero un accorpamento del Tribunale di Vasto a quello del capoluogo adriatico, facilmente raggiungibile in treno (c’è una fermata proprio nei pressi della sede giudiziaria) e, dunque, a costi inferiori rispetto agli spostamenti in auto a Chieti. Ma quella ferroviaria potrebbe essere l’opzione scelta dai legali vastesi, che sono oltre 400, anche nel caso in cui, vista l’insufficienza di spazi nel palazzo di giustizia del capoluogo teatino, molti processi dovessero essere dirottati in una sede distaccata a Ortona.
E le corse delle 8.01 (anche qui i viaggiatori lamentano problemi legati alla disponibilità di non più di due vagoni) e delle 8.19, con arrivo a Pescara attorno alle 9 (e, quindi, a ridosso dell’inizio delle udienze) potrebbero non offrire una valida alternativa.