“È alquanto sospetto l’atteggiamento del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che, nella nota stampa diramata ieri mattina, ha paventato la possibilità di valutare il blocco dei lavori di installazione del ripetitore telefonico sul torrino del parcheggio multipiano di Via Ugo Foscolo a Vasto ma, di fatto, non ha ancora emesso, al momento, alcuna ordinanza in tal senso”, polemizzano Massimo Desiati (Progetto per Vasto) ed Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia).
Mentre i cittadini della zona vogliono avviare una raccolta di firme per dire no all’antenna installata sul parcheggio multipiano di via Foscolo, l’opposizione torna ad attaccare a testa bassa l’amministrazione comunale di centrosinistra.
“Eppure – sottolineano i due consiglieri comunali – così come dichiarato dall’assessore Marco Marra in una nota, vi sarebbero ‘palesi vizi di forma’ che dovrebbero giustificare, senza alcun tentennamento, il provvedimento di blocco dei lavori. Forse il sindaco fa finta di non ricordare che il parcheggio di Via Ugo Foscolo insiste all’interno del cuore antico della città, particolare non di poco conto se si considera che le Nta del Piano di recupero del centro storico, vigenti in salvaguardia, prevedono, all’articolo 29, che ‘è vietata l’installazione degli impianti di uso collettivo all’interno della perimetrazione del centro storico’. Il primo cittadino, forse, ignora le norme di un Piano che lui stesso ha votato e che, se applicato, impedirebbe l’installazione dell’antenna? Troppo facile dichiarare di ‘non sapere’. Ed inoltre, ci sorprende come il Comune, nonostante tale disposizione, in data 5 dicembre 2012, abbia espresso, sull’impianto, parere favorevole di conformità agli strumenti urbanistici. Ed ancora, da notizie assunte presso l’Ufficio tecnico comunale, vi sarebbe anche una violazione dell’articolo 11 della legge regionale 45/2004 che prevede la predisposizione del ‘Programma annuale delle installazioni fisse’ corredato dalla localizzazione degli apparati e dalla documentazione tecnica per la valutazione dei campi elettromagnetici. Documento che, puntualmente e stando a quanto ci è dato sapere, non è stato approntato. Sollecitiamo quindi il sindaco – hanno insistito Desiati e Sigismondi – a dimostrare con i fatti la propria contrarietà all’installazione del ripetitore telefonico, firmando subito, in autotutela, apposita ordinanza di sospensione dei lavori, al fine di far rispettare le previsioni del Piano di recupero del centro storico e la legge regionale numero 45 del 2004″.
D’Alessandro: “Rescindere il contratto”– “Di chi è la responsabilità o, se preferite, la colpa dell’antenna di telefonia mobile spuntata all’improvviso sul Parcheggio Multipiano di via Ugo Foscolo (povero Foscolo)? È possibile, da quanto si evince dalle prime dichiarazioni, che la palla verrà rimbalzata tra amministrazione Lapenna, Suap e la ditta che ha avuto la struttura in gestione. Credo sia doveroso, a questo punto, non solo smantellare immediatamente l’antenna, ma anche verificare se ci siano gli estremi per una rescissione di un contratto altamente negativo e penalizzante per la nostra comunità”. Lo afferma Davide D’Alessandro, consigliere comunale indipendente, secondo cui è necessaria “una rescissione che possa riaprire la strada a un nuovo contratto o, perché no, alla gestione comunale. Ciò che finora si è inventato il privato per far fruttare l’irrisorio investimento, saprebbe farlo anche l’Ente.
Il Comune di Vasto incassa mille euro al mese per quarantacinque anni, mentre il privato, oltre al legittimo introito dai posti-auto, utilizza l’intera opera per apportarvi tante altre occasioni di ricavo. C’è un evidente sbilanciamento, una voragine, tra ciò che incassa il Comune e ciò che ricava il privato. Lapenna, per giustificare l’assurda operazione, ha detto giorni fa che la gestione è apprezzata da tutti per i bassi costi all’utente e invidiata da altri Comuni, non solo della Regione Abruzzo. Questa volta l’ha sparata grossa. Gli consiglio di fare marcia indietro, se può. In caso contrario, sarà ricordato soprattutto per un grave danno arrecato alla nostra città. Hanno rimproverato per anni a Tagliente di averci lasciato in eredità la triste vicenda degli ex palazzi scolastici; lui potrebbe lasciarci in eredità la triste vicenda della gestione del multipiano. Unicuique suum. A ciascuno il suo, per chi non mastica il latino”.
Ivo Menna: “Troppi silenzi dai pubblici amministratori” – Nel silenzio assoluto di tutti: consiglieri comunali, assessori, sindaco e partiti; e nel silenzio tenebroso dei due rappresentanti parlamentari di Vasto, Amato Pd (medico) e Castaldi M5S imrenditore, una antenna, inopinatamente sbuca dal parcheggio multipiano, autorizzato dal Comune con data 4 marzo 2013 e permesso numero 5271, circondando un quartiere popolatissimo del centro storico. Domanda: questa autorizzazione e’ stata preceduta dalla procedura di Via (valutazione di impatto ambientale)? Il neo assessore all’Ambiente, Vincenzo Sputore e il neo assessore all’Urbanistica Carmine Luigi Masciulli sono al corrente di questa nuova opera strategica? Chi percepirà l’affitto dalle multinazionali della telefonia cellulare, il Comune o altri soggetti? Il presidente del Consiglio comunale e consigliere provinciale Peppino Forte, che prima di ricoprire tali cariche pubbliche, aveva fondato le sue campagne elettorali raccogliendo firme assieme all’allora ex Procuratore della Repubblica dottor Cordisco, aveva dichiarato che tutte le antenne sui tetti privati e sui tetti pubblici sarebbero state abbattute. Ha nulla da dire su questa imponente opera di ferro alta quasi 20 metri (una torre Eiffel vastese), che si aggiunge alle sciagurate gemelle poste sul tetto del Comune, sulle teste dei dipendenti comunali e di fronte al Palazzo Caldora?
Eravamo convinti – afferma Menna – che questa amministrazione nel suo programma si dovesse dotare di:
1) un piano regolatore comunale per le antenne
2) un sito idoneo per la loro ubicazione per impedire che le
costruzioni di nuove abitazioni, si trovino a distanze ravvicinate con
le antenne
3) azione di raccordo con il dipartimento prevenzione della A.S.L. per
controllare e vigilare sugli effetti provocati dalle onde
elettromagnetiche sulla salute
4) un consiglio comunale in cui venga ribadito che il potere reale di
decisione sul proprio territorio spetta al Sindaco e al Consiglio
Comunale così da contrastare la deregulation e l’anarchismo delle
antenne, seppellendo definitivamente il decreto Gasparri- n.198 del
4-9-2002 (dichiarato incostituzionale)
5) richiesta alla magistratura dei risultati giunti attraverso le
inchiest la inchiesta avviate sulle cause di morti di leucemia e
tumori e far luce sugli effetti dell’inquinamento elettromagnetico
6) censimento di tutte le antenne cittadine per avere finalmente un
quadro completo dello stato di cose circa il livello delle emissioni
elettromagnetiche e di una dotazione di centraline di rilevamento.
7) un sito per ubicare l’antenna posta sopra il tetto del Comune”.