Tanta gente all’incontro organizzato dal Partito Democratico in Val Sinello, a due passi dalle aziende che una volta erano il fiore all’occhiello di questo territorio e ora rischiano di rimanere capannoni vuoti in mezzo alla desolazione. Ci sono i rappresentanti istituzionali a tutti livelli, tanti sindaci, consiglieri provinciali e regionali, rappresentanti dei partiti e dei movimenti, l’onorevole Maria Amato, con l’ospite principale, l’onorevole Cesare Damiano, che si fa attendere un po’. Ma soprattutto ci sono i lavoratori e le lavoratrici della Val Sinello. Gli ex Golden Lady ormai provati da mesi di presidi, proteste, lotte per tornare ad avere un posto di lavoro. E ci sono i lavoratori e le lavoratrici del pantalonificio Canali che hanno visto la loro situazione precipitare di colpo quando sembravano esserci spiragli per una riconversione. Sono loro a chiedere agli esponenti politici quelle risposte concrete che fino ad oggi si sono fatte attendere, mettendo in ginocchio centinaia di famiglie. Ad introdurre gli interventi sono il segretario del Pd Nicola Raducci e il capogruppo in consiglio provinciale Camillo D’Amico. “Dobbiamo creare attrattività per questo territorio, gli imprenditori devono trovare convenienza a venire qui con le loro fabbriche”. Al segretario provinciale della Cgil Germano Di Laudo il compito di ricostruire le vicende di questi anni, che hanno portato all’attuale situazione di assenza di occupazione. “Nel caso della Golden Lady ci si è fidati di due pseudoimprenditori che sono venuti a fare speculazione”. Di Laudo ha poi annunciato uno sciopero generale a livello regionale, “potremmo anche ritrovarci tutti qui, luogo simbolo della sofferenza dell’Abruzzo”.
Molto critico nei confronti del mondo politico è stato il presidente di Confindustria Chieti Paolo Primavera. “Vorrei iniziare a vedere azioni concrete perchè la situazione è drammatica. Le aziende vogliono delocalizzare all’estero perchè qui non c’è niente da poter offrire. Servono riforme radicali, serie e concrete”. Da Primavera anche un affondo nei confronti dei dipendenti pubblici. “In Italia abbiamo la casta dei dipendenti pubblici, che non sono mai soggetti a licenziamenti, a tagli, mentre lo stesso non accade nel privato”. Al presidente di Confindustria replica qualche intervento più tardi Giuseppe Rucci, segretario della Filctem Cgil, con un intervento fuori scaletta. “In Confindustria avete tanti imprenditori che non sono seri. Nerino Grassi (patron della Golden Lady) ha portato in Serbia un’azienda che non era in crisi. Dov’è il ruolo sociale degli imprenditori?”. Parole, poi, a difesa dei lavoratori. “Si è sempre detto che i lavoratori di queste aziende erano scansafatiche, assenteisti. Mi sembra che i fatti abbiano dimostrato il contrario visto che hanno lavorato per 8 mesi senza prendere lo stipendio”.
Dopo gli interventi di Maria Amato, Antonio Prospero, Enrico Di Giuseppantonio, Ernesto Sciascia e Angelo Pollutri, è la volta di Cesare Damiano. L’ex ministro si rifà ad alcuni importanti concetti espressi dal primo cittadino di Cupello in materia di gestione dei rifiuti e politiche energetiche, piattaforma integrata per la lavorazione dei rifiuti, messa in rete delle energie alternative e rivalutazione delle scelte sullo sfruttamento degli idrocarburi. “Credo sia molto importante valorizzare la gestione dei rifiuti. E’ vero che a nessuno piacerebbe avere una discarica sotto al proprio paese. Ma abbiamo il dovere di creare occupazione e non si può dire di no a tutto. Occorre sempre trovare un compromesso tra le diverse parti per il bene dei cittadini”.
Sulla richiesta del riconoscimento dell’area di crisi in Val Sinello Damiano è chiaro. “Fate bene a chiedere attenzione. Ma badate bene che prima ci sia un vero progetto, perchè un’area di crisi senza progetti diventa preda degli sciacalli che vengono, prendono i soldi e scappano”. Ne sanno qualcosa da queste parti, in particolare con la vicenda della New Trade a cui la regione non ha erogato i fondi previsti per non aver ricevuto la relativa fideiussione.
Cosa accadrà ora? Le prossime settimane saranno decisive per la situazione dei lavoratori dei due stabilimenti, con i tavoli ministeriali che dovranno far scaturire delle risposte concrete. E poi c’è una partita importante da giocare per far tornare imprenditori ad investire su questo territorio, così come sulle aree industriali di Vasto e San Salvo. L’auspicio di tutti è che alle buone intenzioni di voler remare tutti nella stessa direzione, destro, centro, sinistra, movimenti, possano seguire atti concreti.