Sulle case della Loggia Amblingh di Vasto non si possono effettuare sopraelevazioni che pregiudichino luce e visuale delle altrui abitazioni. Lo stabilisce la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha posto fine a un contenzioso legale riguardante alcuni lavori di ristrutturazione edilizia autorizzati nel 2001 dal Comune di Vasto lungo la panoramica balconata orientale della città.
“Dopo ben 13 anni di continue battaglie, finalmente giunge a termine una annosa vicenda che risale ai primi anni del 2000”, racconta a ZonaLocale.it l’avvocato Vittorio Emanuele Russo. “Si tratta della sopraelevazione dell’appartamento di proprietà della Puccioni spa a ridosso della casa dei coniugi
Carta-D’Attlio; una sopraelevazione eseguita a soli tre metri dal fabbricato, ostruendo completamente tutte le finestre ed il terrazzo”.
Numerosi i procedimenti legali esperiti per dirimere la controversia “dinanzi al Tribunale Civile di Vasto, al Tribunale Penale di Vasto, al Tar di Pescara, alla Corte di Appello de L’Aquila e, da ultimo, per ben due volte, davanti al Consiglio di Stato di Roma. In tutto, 15 procedimenti giudiziari che hanno visto sempre soccombente la Puccioni spa, quale proprietaria dell’immobile da sopraelevare”, afferma il legale, che ha gratuitamente rappresentato nei vari giudizi i coniugi Carta-D’Attilio. “Crediamo – commenta Russo – di aver contribuito a salvare l’integrità della Loggia Amblingh”.
Nella sentenza, la quarta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Giorgio Giaccardi, afferma che “non si è in presenza di un intervento di ristrutturazione edilizia a scopo conservativo, sicché la normativa sulle distanze da rispettare in caso di sopraelevazione risulterebbe inapplicabile. Al contrario e nonostante che nulla descriva l’intestazione del provvedimento, limitandosi a rinviare al progetto, l’esame di questo rivela poi trattarsi di una ristrutturazione con sopraelevazione”.