La Tares si arena in Commissione consiliare. Sono usciti dall’aula, facendo mancare così il numero legale, i cinque rappresentanti dell’opposizione. Subisce uno stop a Vasto l’iter di approvazione delle nuove tariffe relative alla tassa sui rifiuti e servizi.
“Abbiamo chiesto in maniera pregiudiziale di rinviare la discussione dell’impianto della Tares, all’esito del provvedimento del Governo che in queste ore sta valutando nuove e diverse ipotesi di tassazione meno pesanti, al contrario di quelle proposte dall’amministrazione Lapenna che contenevano aumenti eccessivi”, affermano in un comunicato congiunto i consiglieri comunali Massimo Desiati (Progetto per Vasto), Davide D’Alessandro (indipendente), Guido Giangiacomo (Pdl), Manuele Marcovecchio (Pdl) ed Etelwardo Sigismondi (FdI). “Vista l’insistenza, alquanto sospetta, della maggioranza nell’approvare il testo, ci siamo astenuti dal partecipare alla discussione, facendo così venire meno il numero legale e fermando di fatto l’iter della tassa stessa”.
Ma anche da sinistra giungono richieste rivolte all’amministrazione comunale di Vasto: Maria Perrone Capano, segretaria di Rifondazione comunista, interviene nel dibattito, “sollecitando una modulazione delle tariffe per rendere la Tares la meno iniqua possibile” e “affermando la necessità, secondo noi, che il Comune si unisca alla protesta contro la Tares già avviata da altri Comuni italiani”.