La chiusura delle sedi di guardia medica in Abruzzo è uno degli argomenti al centro del dibattito. Nel Vastese, territorio che sarebbe molto penalizzato, i medici e gli amministratori locali sono in fermento, così come emerso anche dall’incontro dello scorso sabato a Monteodorisio.
E’ di questo pomeriggio la notizie che una rimodulazione dell’articolazione delle sedi di continuità assistenziale (servizi di Guardia medica) è stata chiesta dal commissario ad Acta per la Sanita, Gianni Chiodi, ai manager delle Asl abruzzesi, ai quali ha inviato una specifica nota. Rispetto all’attuazione della nuova determinazione dei centri, stabilita con deliberazioni direttoriali dei manager, Chiodi scrive essere state “rappresentate delle criticità territoriali, che potrebbero sfociare in ricorsi amministrativi”.
Il Commissario ha chiesto che, “pur nell’ambito dei parametri fissati dalla legge“, si valuti “un’approfondita ed ulteriore riflessione circa la corretta individuazione delle sedi di continuità assistenziale“. Secondo Chiodi “dovrebbero essere puntualmente collocate in modo da garantire i servizi soprattutto nelle aree svantaggiate, sia per ragioni orografiche e sia di densità abitativa e, comunque, in posizione baricentica rispetto al territorio di utenza”.
Al centro dell’attenzione del governatore regionale c’è la scelta delle sedi, che però numericamente sembrerebbero restare quelle già indicate dal decreto. Nessuna novità, invece, su quelle che potrebbero essere le soluzioni per garantire ai cittadini, in particolare dell’entroterra, adeguata assistenza sanitaria quando chiuderanno le guardie mediche.