In caso di un arresto cardio-circolatorio intervenire con efficacia entro i primi 5 minuti può aumentare del 50% la possibilità di sopravvivenza. Le manovre di rianimazione cardio-polmonare, prima che l’uso del defibrillatore, dovrebbero essere conosciute da quante più persone possibili, così da essere sempre pronti ad intervenire in situazioni di emergenza.
Con questa convinzione ormai da tempo si svolgono iniziative per diffondere le manovre basilari di RCP con la campagna nazionale VIVA. Quella dal 14 al 20 ottobre è la settimana di sensibilizzazione sulla rianimazione cardio-polmonare. La Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti ha organizzato per lunedì 14 ottobre, nelle aree d’ingresso degli ospedali di Chieti, Lanciano, Ortona e Vasto, dei mini-corsi sulle manovre di RCP, con la possibilità di esercitarsi su un manichino.
“L’iniziativa – spiega una nota della Asl 2- è a cura della Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Università “G.D’Annunzio”, in collaborazione con il Dipartimento di Emergenza Accettazione della ASL2, e fa parte di una serie di analoghe dimostrazioni della campagna utile a promuovere la RCP e la defibrillazione precoce in ogni luogo ove si possa verificare un arresto cardio-circolatorio (ACC).
In tali eventi improvvisi un intervento salvavita entro 3-4 minuti può’ aumentare del 50 per cento la possibilità di sopravvivenza, a maggior ragione ove sia disponibile un defibrillatore semiautomatico (DAE, che nella ASL2 sono accessibili nei corridoi con quanto necessario per il soccorso di base). Ogni cittadino informato su come praticare la RCP può trasformarsi in soccorritore”.
I numeri sono rilevanti. Ogni anno in Italia circa 60mila persone vengono colte da arresto respiratorio e cardiocircolatorio, 400mila in Europa. Nel continente ogni giorno muoiono 1000 persone a causa di questi attacchi. Il 70 per cento degli episodi avviene in presenza di qualcuno che potrebbe praticare la RCP in tempo reale. Si calcola, invece, che sempre in Europa ogni 90 secondi il soccorso e la rianimazione non abbiano successo perché iniziati troppo tardi.
L’intervento del personale sanitario spesso arriva troppo tardi, ma potrebbe essere facilitato dai cittadini in grado di comportarsi correttamente trovandosi di fronte ad una persona priva di sensi. “E’ importante diffondere i principi della rianimazione cardiopolmonare – sottolinea Flavia Petrini, direttore della Scuola di Chieti-Pescara e l’Aquila aggregata, che coordina gli operatori di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva della ASL2 – perché tutti comprendano che, se eseguite nei modi giusti e precocemente, manovre molto semplici possono determinare la sopravvivenza e far sì che anche il soccorso dei sanitari ottenga risultati migliori. Nella giornata VIVA il personale medico e infermieristico della nostra area sarà a disposizione dei cittadini per simulazioni pratiche sulle tecniche e dare risposta a tutte le domande su quale sia il soccorso appropriato in caso di emergenza”.