“Non erano necessarie le sollecitazioni dell’ambientalista Ivo Menna, nuovo e recentissimo paladino a difesa degli interessi del consorzio di bonifica Sud di Vasto e dei dipendenti da sette mesi senza stipendio, perché ci occupassimo della vicenda. L’abbiamo sempre fatto”. E’ la replica stizzita di Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, all’attacco sferrato dall’ex candidato sindaco della lista civica La Nuova Terra, che ha sparato a zero su tutta la classe politica, nessuno escluso.
“Le colpe che ci addebita sulla situazione fortemente deficitaria del consorzio e sulla cattiva amministrazione che si è evidenziata negli ultimi tempi non ci appartengono perché, giova ricordarlo, siamo all’opposizione in Regione Abruzzo quanto in Provincia di Chieti.
La Provincia di Chieti – sottolinea D’Amico – è uno dei maggiori contribuenti diretti del consorzio senza il cui esercizio di voto, nelle ultime due tornate elettorali per il rinnovo del consiglio dei delegati, le stesse non sarebbero state valide. Il quorum previsto dalla legge regionale vigente non si sarebbe raggiunto, se non fosse stato per il voto espresso dalla Provincia di Chieti.
Il nostro gruppo si appresta a presentare un apposito ordine del giorno che verrà discusso nel prossimo Consiglio, ove formuleremo delle proposte operative che, speriamo, verranno condivise anche dalla maggioranza.
Allo stato attuale l’unica strada percorribile, per fare luce e chiarezza sulle responsabilità dirette che hanno prodotto l’attuale situazione debitoria ed ha compromesso qualsiasi attività, è l’azzeramento dell’attuale gestione con la nomina di un commissario regionale ad acta.
Il presidente Fabrizio Marchetti è stato sfiduciato dalle maggiori sigle sindacali agricole (Coldiretti, Cia e Copagri), che hanno fatto dimettere tutti i loro rappresentanti proprio come extrema ratio ad una situazione sfuggita da ogni genere di controllo e mancante di qualsiasi momento di condivisione e partecipazione nelle scelte e nelle strategie.
Solo la nomina di un commissario ed una gestione monocratica, limitandola nei compiti e nel tempo, porrà fine alle lotta tra poteri interni che ha generato un immobilismo i cui risultati sono ancora da quantificare in termini di debiti effettivi, visto il balletto di cifre cui stiamo assistendo.
Il consorzio di bonifica è ente che eroga servizi alle imprese agricole.
Il governo degli stessi dovrebbe essere in capo ai rappresentanti delle organizzazioni professionali del settore.
Questa è la norma ma, a Vasto, il tutto è in capo alla politica, che ha cacciato le rappresentanze sindacali agricole suggerendo e sostenendo azioni complici ai limiti della legittimità legale e democratica”.