Avezzano e Sulmona otterranno probabilmente un’altra proroga, di tre anni: causa terremoto e la conseguente inadeguatezza del palazzo di giustizia dell’Aquila, i due Tribunali rimarranno aperti non solo fino al 2015, ma fino al 2018.
E’ quanto è emerso al termine dell’incontro tra i responsabili degli Ordini forensi delle due città, alcuni rappresentanti politici e il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri.
Questo accade mentre su Vasto e Lanciano continua a pendere la mannaia della soppressione nel 2015. Negli ambienti giudiziari e forensi non c’è ottimismo dopo che il presidente del Tribunale di Vasto, Antonio Sabusco, ha lasciato l’incarico. Presto arriverà anche il trasferimento a Velletri del capo della Procura, Francesco Prete. Il palazzo di giustizia di via Bachelet è destinato, dunque, a rimanere senza le sue figure apicali. Si attende che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il teatino Giovanni Legnini, presenti il progetto complessivo sulla geografia giudiziaria abruzzese. Lo ha promesso nel vertice di Fossacesia.
“Il ministro della Giustizia Cancellieri si e’ detta disponibile a prendere in considerazione l’ipotesi di prorogare la chiusura dei Tribunali di Avezzano e Sulmona dal 2015 al 2018, cosi’ come era stato da me proposto in un Disegno di Legge presentato in Senato l’11 luglio scorso, con riferimento alla Legge della senatrice Pelino del 2012”, dichiara Enza Blundo, senatrice del Movimento 5 Stelle. “Durante la riunione ho inoltre esposto la necessita’ di rivedere l’impianto della riforma della geografia giudiziaria, tenendo finalmente conto delle peculiarita’ orografiche dei territori e considerando la possibilita’ di rivedere ed ampliare il bacino di utenza del Tribunale di Sulmona, fino ad arrivare al necessario requisito del superamento dei 100 mila abitanti. E’ necessario assicurare ai cittadini un diritto primario come quello della giustizia e non penalizzare realta’ giudiziarie operative e di qualita’ come Avezzano e Sulmona, quest’ultima – sottolinea Blundo – una delle piu’ modernizzate d’Italia, grazie al diffusissimo ricorso al processo telematico”.