La situazione si fa drammatica per le piccole e medie imprese del Vastese. A lanciare l’allarme è la Cna, confederazione nazionale artigiani. “Nel giro di due anni, la produzione ha fatto segnare un calo di circa il 50%, una mazzata per le nostre attività”, spiega Silvio Calice, referente locale dell’organizzazione dei piccoli imprenditori.
Il presidio di inizio settimana davanti al Comune non aveva solo la finalità di chiedere una consistente riduzione dell’Imu sulle imprese dall’8,10 al 4.6 per mille, ma è servita anche e soprattutto a far venire alla luce una condizione, quella delle attività artigiane, che spesso non emerge agli occhi dell’opinione pubblica. Si parla molto delle grandi aziende in crisi, poco delle piccole imprese strozzate da una congiuntura economica e da un carico fiscale insostenibile.
A fine ottobre il sindaco, Luciano Lapenna, inconterà di nuovo i rappresentanti di Cna per comunicare loro cosa avrà nel frattempo deciso l’amministrazione comunale riguardo alla richiesta di riduzione dell’Imu. “Abbiamo il fondato timore che l’abolizione dell’imposta sulla prima casa debba diventare un ulteriore balzello da far ricadere sulle nostre spalle”, è il timore degli artigiani.
In provincia di Chieti le imprese iscritte alla Cna sono oltre 10mila, 4mila delle quali si trovano nel Vastese. “Sono – spiega Calice – per la maggior parte a conduzione familiare. In media, hanno tre addetti ognuna: impiegano due componenti della famiglia e un dipendente. Tante attività sono arrivate al limite, rischiano la chiusura”.