Tensioni, urla, litigi, colpi di scena. Al Senato è stata una giornata campale, quella del voto di fiducia al Governo Letta. Protagonista di un brutto episodio riportato dagli organi d’informazione nazionali è stato Gianluca Castaldi, senatore vastese del Movimento 5 Stelle.
Così ricostruisce i fatti repubblica.it: Sale la tensione in Senato dopo il discorso di Enrico Letta. E quando Paola De Pin, uno dei quattro senatori “transfughi” del Movimento Cinque Stelle, ora nel Gruppo Misto, dichiara di votare la fiducia al governo, in aula scoppia la bagarre. Secondo un tweet del senatore Pd Stefano Esposito, la De Pin sarebbe stata addirittura minacciata da un suo ex compagno di partito: “Senatore grillino – scrive Esposito – minaccia in aula la senatrice De Pin uscita da M5S dicendole ti aspettiamo fuori, questo è squadrismo mafioso”.
Aldilà di questo tweet tutto da verificare, quel che è certo è che la parlamentare è stata attaccata duramente dai suoi ex compagni di partito dopo aver dichiarato il suo voto di fiducia all’esecutivo Letta. “Pur mantenendo le mie riserve sull’attuale governo mi vedo costretta a dare la fiducia”, annuncia la De Pin visibilmente emozionata ma lungamente applaudita a fine discorso. “Andare per la quarta volta al voto con l’attuale sistema sarebbe una irresponsabilità senza precedenti”, continua, contestando “i vertici” del movimento di Grillo, che “con la scusa della fedeltà a un pezzo di carta hanno tradito gli elettori che chiedevano un cambiamento”. A questo punto dai banchi i senatori M5S insorgono e le urlano “Venduta, dimettiti!”. L’ex grillina mantiene la calma, ma il tremolio delle sue mani mentre legge la dichiarazione tradisce un forte nervosismo. Subito dopo la conclusione del suo intervento scoppia in lacrime ed viene consolata dai senatori, dalle colleghe del Pd e dallo stesso premier Letta, che nella replica ammonisce: “Nessuna minaccia nei confronti di chi ha cambiato idea”. Appena finito il discorso, un senatore M5S (si tratta di Gianluca Castaldi, secondo quanto twitta Lorenzo Battista) si avvia verso il banco dove siede De Pin, protetta dai senatori del Pd, per contestarla: è stato necessario l’intervento dei commessi mentre il presidente Piero Grasso stigmatizza il fatto, annunciando che sarà posto all’attenzione dei questori. “All’ordine qui ci penso io”, dice Grasso lamentando il fatto che il 31 luglio “quando senatori del Pd mi contrastarono nessuno chiese l’intervento della presidenza”.
Il fatto è stato raccontato anche dalla stessa De Pin che, intervistata da Europa, smentisce le minacce in aula e spiega: “Ero concentratissima. Avevo in mente questo discorso da tanto tempo. Ho visto solo alla fine Castaldi che si avvicinava per urlarmi: ‘Vattene a casa’”. Le minacce, piuttosto, la senatrice ammette di riceverle “dai ragazzi del meet up – rivela ancora ad Europa – Ho ricevuto email, telefonate. Mi scrivono ‘verremo sotto casa’, temo per la mia famiglia”. E ai microfoni di Radio Capital svela che le hanno consigliato di non uscire per motivi di sicurezza.
Anche Castaldi spiega su Facebook la sua versione, che a grandi linee corrisponde a quanto raccontato da De Pin: “Non ho minacciato nessuno. Le ho solo detto più o meno questo: dov’è la tua coerenza? Dovresti stare a casa e lasciare il posto ad un altro cittadino. Tutto qua!”.
Le scuse – “Sento il dovere, in coerenza con l’educazione che uso nei confronti di tutti amici ed avversari, nonché in virtù dei rapporti cordiali che ho intrapreso con molti di voi, soprattutto i colleghi della decima Commissione, di scusarmi con il Presidente e con l’Aula per quanto accaduto stamane”. Lo ha detto nell’aula del Senato il parlamentare M5S Gianluca Castaldi. “L’eccesso di passione e la ferma convinzione di essere solo un portavoce a 5 stelle, mi hanno spinto d’impulso a salire 4 gradini e a rivolgermi alla senatrice De Pin con le seguenti parole: ‘Dove è la tua coerenza? Non dovresti essere qui, vattene a casa’. Nessuna minaccia addirittura ‘di morte’, nessun ‘ti aspetto fuori’. Peraltro la senatrice De Pin ha ampiamente smentito la minaccia e di questo la ringrazio, sulla stampa nazionale, nonché chiarito con me in seguito ad una mia telefonata a lei. Il collega De Cristofaro può confermare ciò che dico, scusandomi nuovamente ringrazio per questo mio chiarimento”.