Non si può scherzare col fragile equilibrio dei bambini. E’ questo il messaggio che mi sento di lanciare a chi dirige il Primo circolo didattico di Vasto. Vi spiego il perché di quanto asserito iniziando con una premessa. Lo scorso mese di Febbraio, quindi non l’altro ieri, abbiamo iscritto nostra figlia, 3 anni a novembre, all’asilo comunale scegliendo la sede di Sant’Antonio Abate per l’ovvia vicinanza da casa e soprattutto optando per la permanenza della bimba fino alle ore 16.00.
Da quel giorno sono passati ben 8 mesi per cui c’è stato, si presume, tutto il tempo per organizzare un anno scolastico senza sbavature. Ed invece non è stato così. In 8 mesi si porta quasi a conclusione una gravidanza ma, a quanto pare, non si riesce ad organizzare classi e sezioni delle scuole materne. Ad inizio di settembre, quindi qualche giorno prima dell’inizio delle lezioni, in un incontro a scuola con le maestre ci è stato chiesto chi fosse disponibile a lasciare i propri bimbi fino alle ore 13.00 e non le 16.00, come invece da noi richiesto.
Tutto questo per far sì che potesse essere costituita una terza classe. Ovviamente alcuni di noi hanno aderito a tale legittima richiesta. Oggi, con non poco disappunto, siamo stati informati che questa classe, composta da 15 bambini, dovrà essere sciolta. I nostri figli, secondo le informazioni ufficiose che abbiamo ottenuto potrebbero essere dirottati verso le materne di San Lorenzo, Incoronata e via Stirling. Il motivo è presto detto. Sembrerebbe che all’Incoronata ci sia, così come a Sant’Antonio Abate, una classe di bimbi (circa venti) che escono alle 13.00.
I genitori però non ci stanno in quanto chiedono che i loro figli possano restare, come gli altri, fino alle ore 16.00 e per tutelare questo loro diritto pare si siano rivolti ad un legale. Domani sera dovrebbe esserci un incontro tra la dirigente del distretto scolastico ed i genitori in questione. Per esaudire le loro richieste ci sarebbe bisogno di un’altra maestra ma pare non ci siano i fondi necessari per assumerne un’altra, per cui la soluzione più ovvia sarebbe quella di trasferirne una da Sant’Antonio Abate. Nel frattempo noi dovremmo accettare passivamente quanto sta accadendo.
A rimetterci non saremmo tanto noi genitori, penalizzati dal fatto di dover fare qualche kilometro in più, ma i bimbi che con tanta fatica in queste prime tre settimane si sono e si stanno adattando alla nuova realtà. Ma ovviamente manca la ciliegina sulla torta. A quanto pare i bambini cosiddetti “anticipatari”, ovvero quelli nati nei primi mesi del 2011, dovranno rinunciare alla scuola materna perché mancano i posti per collocarli, per loro se ne riparlerà l’anno prossimo! Ora i genitori dovranno spiegargli che è stato tutto uno scherzo e che l’asilo “non li vuole”.
Nel frattempo però dai genitori sono stati spesi dei soldi per il materiale didattico; buoni pasto, grembiulini, risme di carta, colori e tanto altro visto che il Comune di Vasto pare non abbia più i fondi neanche per acquistare il materiale per l’istruzione e la crescita dei suoi piccoli concittadini. Ovviamente le risorse poi si trovano quando c’è da organizzare un film festival che non interessa più a nessuno oppure per un concerto di San Michele già rimandato per le avverse condizioni meteo, ma questa è un’altra storia.
Tornando a noi il problema è che, a quanto pare, manca l’organizzazione all’interno del distretto scolastico del primo circolo perché non ci si può venir a dire dopo tre settimane dall’inizio che bisogna rimescolare le carte. Noi genitori non abbiamo nessuna intenzione di far passare la cosa e state pur sicuri che daremo battaglia in tutte le sedi opportune.
Michele Cappa