Siano i cittadini a dire se vogliono o no la chiusura dei piccoli Tribunali.
I rappresentanti di 9 Consigli regionali, Abruzzo capofila, presentano in Cassazione la richiesta di referendum per abolire la riforma della geografia giudiziaria che taglia 31 palazzi di giustizia. Si schierano apertamente contro la legge Severino anche Piemonte, Marche, Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Campania.
“La Cassazione avrà 30 giorni per rilevare errori formali, entro il 15 dicembre dovrà pronunciarsi sulla legittimità della richiesta”, dice il presidente del Consiglio regionale abruzzese, Nazario Pagano.
La notizia del 24 settembre – La struttura giudiziaria vastese ha perso la sua figura di vertice: Antonio Sabusco non è più presidente del Tribunale di Vasto, ha già lasciato il suo incarico e si avvia al pensionamento. Poi sarà la volta di Francesco Prete, il procuratore capo, ormai prossimo al traferimento a Velletri, sede giudiziaria su cui non si è abbattuta la mannaia della riforma Severino. Le funzioni di capo della Procura saranno affidate, in qualità di facente funzioni, al sostituto procuratore Giancarlo Ciani.
Il 13 settembre la legge che sopprime le piccole sedi giudiziarie è entrata in vigore, ma in extremis alcuni Tribunali destinati alla chiusura hanno ottenuto proroghe più o meno lunghe. Per Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona se ne riparlerà a settembre 2015 (causa inadeguatezza delle sedi provinciali di Chieti e L’Aquila), come previsto dal decreto Milleproroghe approvato alla fine dello scorso anno.
Due anni di tempo per mettere in campo gli ultimi tentativi, fermo restando che, per i comitati sorti a difesa dei palazzi di giustizia abruzzesi, sarà una battaglia difficile.
All’assemblea di Fossacesia l’Ordine forense di Vasto era rappresentato dall’avvocato Vittorio Melone: “La riforma della geografia giudiziaria – sottolinea – rischia di lasciare mezzo milione di abruzzesi senza servizi giudiziari diretti. Se a questo si aggiungono i pesanti tagli alla sanità, si può comprendere come i due terzi della provincia di Chieti e oltre un terzo della popolazione della regione sia stato privato negli ultimi anni di due servizi primari. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, ha detto di voler elaborare un progetto giudiziario per l’Abruzzo, in modo da evitare la perdita delle sedi giudiziarie di prossimità. E’ necessaria la collaborazione di tutti”.