Solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Bruno Forte ieri a Santa Maria Maggiore in onore di San Michele Arcangelo, durante la quale è stato amministrato il Sacramento della Confermazione a 15 fedeli. Monsignor Forte, come negli scorsi anni, durante l’omelia nel giorno della festa del Santo Patrono ha toccato temi di attualità, in particolare legati alla situazione politica del Paese. Già nell’introduzione la parole dell’arcivescovo erano state ben chiare. “E’ un momento drammatico per il nostro Paese, con la caduta del governo. Ho apprezzato le parole di responsabilità del presidente Napolitano”. Poi il primo di una serie di riferimenti alle recenti fibrillazioni politiche, con la figura di Berlusconi che traspare come destinaria dei messaggi. “Invochiamo la misericordia per chi si è reso protagonista di un gesto egoistico ed irresponsabile che sta facendo vivere ore drammatiche alla nostra Patria“. Poi una richiesta di preghiera “soprattutto per i più deboli che nei momenti di crisi vivono grandi sofferenze”.
Ai tanti fedeli presenti nella chiesa di Santa Maria, con i rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine presenti in prima fila, Padre Bruno ha rivolto messaggi ben precisi. “Vivere per se stessi, inseguire i propri interessi a scapito di tutto e di tutti e un atteggiamento severamente giudicato da Dio. Chi si comporta così dimostra di essere una persona dissoluta”.
Ancora su questo tema ha aggiunto: “Nel nostro agire dobbiamo valutare con chiarezza la scena del mondo che ci circonda. Dalle scelte che si fanno si rivela se chi agisce lo fa per se stesso o ha a cuore il bene comune e vuole evitare la distruzione“. Commentando la seconda lettura monsignor Forte ha spiegato che “la scelta delle alternative non un’opzione politica, tra destra e sinistra, ma è vivere alla presenza di Dio. Chi ha il senso della sovranità di Dio capisce come non si può vivere per se stessi, ma è necessario operare per la giustizia con rettitudine“.
E ancora: “Le vicende del ‘900 ci hanno fatto capire che il grande dramma non sono state le ideologie ma il fatto che le ideologie, di destra e di sinistra, hanno tolto agli uomini una coscienza morale”. Ha poi spiegato come “non è un caso che i grandi protagonisti che hanno fatto l’Europa unita fossero uomini dalla grande fede e coscienza morale. E sono stati gli artefici della rinascita di un’Europa devastata dalla guerra”.
La parabola del ricco Epulone è stata attualizzata nel messaggio dell’arcivescovo.”E’ l’uomo che vive per se stesso, per i propri guadagni. Il povero Lazzaro è la vittima di tutto questo. Oggi i poveri sono il frutto di una società che si comporta con egoismo. Il ricco Epulone è colui che agli occhi del mondo era padrone di tanti mezzi, che godeva di grande consenso”. Il riferimento alle attuali vicende politiche italiane e all’ex presidente del consiglio è evidente. “Questa è una parabola rivoluzionaria che ci fa capire cosa piace a Dio. Lui ha scritto la sua legge nelle nostre coscienze e chi vuole ascoltare può farlo, chi vuole può convertirsi”.
Si ricollega, poi, alla figura di San Michele. “Lazzaro è stato portato in cielo da un angelo. Gli Arcangeli sono messaggeri di Dio, operano secondo le sue leggi. Che San Michele aiuti tutti i responsabili della cosa pubblica, e penso in questo momento ai responsabili della vita pubblica del nostro Paese, dando loro dignità e coraggio“.
Foto – Mons. Forte celebra la messa di San Michele
Mons. Forte celebra la messa di San Michele