Ore 13.15 La sentenza slitta a metà ottobre, il giudice Anna Rosa Capuozzo ha fissato per il 15 ottobre la data per la prossima udienza in cui si discuterà il risultato della perizia e ci sarà il verdetto di primo grado.
L’attesa – Quella di oggi è attesa da tutti, accusa a difesa, come l’udienza decisiva. Il supplemento di perizia, eseguito dai docenti universitari di Bari Felice Carabellesi e Maria Latecola, ha dato il suo responso: Vito Pagano era capace d’intendere e di volere al momento in cui è avvenuto l’omicidio di San Salvo dove, il 14 agosto 2012, è stata uccisa con 18 coltellate Albina Paganelli, 68 anni, nella sua casa di via Fedro.
I periti nominati dal gup, Anna Rosa Capuozzo, “sono giunti a queste conclusioni: il nostro assistito ha la capacità d’intendere e di volere, ma è affetto da alcune patologie di cui nella sentenza si dovrà tenere conto, cioè la tossicodipendenza associata a un disturbo della personalità. Noi in udienza presenteremo una perizia di parte”, spiega l’avvocato Fiorenzo Cieri, che insieme alla sua collega Clementina De Virgiliis difende l’imputato.
Preferiscono non lasciare dichiarazioni, invece, i legali di parte civile, Giovanni e Antonino Cerella, che rappresentano i familiari della vittima.