Scenario desolante ieri pomeriggio all’Arena alle Grazie di Vasto. E’ saltato il congresso regionale dell’Italia dei valori. Alla chetichella, senza neanche un annuncio. Dopo la batosta elle elezioni politiche di fine febbraio, quando era confluito sotto il simbolo di Rivoluzione Civile-Ingroia, il partito fondato da Antonio Di Pietro è entrato in crisi profonda.
Per sette anni consecutivi, il cortile di Palazzo D’Avalos è stato sede della festa nazionale dell’Idv, la kermesse politica che, dal 2006, ha avuto come ospiti premier, ministri, leader di partiti e movimenti, parlamentari europei, deputati e senatori, giornalisti delle testate italiane più importanti: da Prodi a Beppe Grillo (quest’ultimo in videoconferenza), da Bersani a Mentana. Poi, al termine dell’edizione 2012, l’Italia dei valori confermava l’appuntamento di Vasto e, anzi, rilanciava, annunciando per il 2013 non la festa, ma addirittura il congresso nazionale.
Quindi il progressivo e veloce declino. Prima l’inchiesta giornalistica di Report, il programma di Milena Gabanelli, poi la pesante sconfitta elettorale, che ha cancellato la rappresentanza dipietrista dal Parlamento. E così, l’ex magistrato di Mani pulite si è dimesso, assumendo la carica di presidente onorario, mentre il congresso nazionale si è svolto a giugno a Roma e si è concluso con l’elezione di Ignazio Messina alla carica di segretario.
E Vasto? Per non spezzare la tradizione, l’Idv aveva deciso di celebrare in città almeno il suo congresso regionale. Nulla a che vedere con l’evento che dal 2006 al 2012 ha riempito il centro storico di persone provenienti da tutto lo Stivale. Con il cortile di Palazzo D’Avalos inagibile per motivi di sicurezza, la carovana dipietrista si sarebbe spostata di 200 metri: all’arena comunale, in via Adriatica.
C’era un documento ufficiale che confermava la convention. Una delibera della Giunta municipale, la numero 234 del 14 agosto scorso, intitolata: “Concessione Arena alle Grazie al Partito Italia dei valori d’Abruzzo per il giorno 21 settembre 2013”.
Niente da fare. Spalti deserti e cancelli sbarrati. Il congresso è saltato. Ieri le uniche bandiere che sventolavano sulla balconata panoramica di Vasto erano quelle della Cgil per la Festa provinciale del lavoro.