La ricandidatura di Del Casale? “Se appoggia Renzi, sì”. La Giunta Lapenna? “Amministrare in questo momento è difficile, ma serviva una scossa”. La stagione estiva? “Si poteva far meglio” e “se fossi stato il sindaco, non avrei messo mia moglie nella giuria del Vasto film festival. Senza nulla togliere alla professionalità di Bianca Campli”. Congresso cittadino del Pd ed elezioni regionali: il rottamatore vastese lancia due sfide.
Domenico Molino, consigliere comunale del Partito democratico. Da ieri ha aperto il suo sito internet personale (www.domenicomolino.com). Inizia così la sua campagna elettorale in vista delle elezioni regionali?
“Una delle maggiori forme comunicative passa per la rete. Riguardo alle regionali, sarebbe sbagliato dire che non sto pensando a quell’appuntamento, ma prima c’è il congresso, al quale porterò le mie idee, il sostegno a Renzi, che ha individuato le azioni giuste per cambiare l’Italia”.
Si avvicina il congresso cittadino del Pd. Antonio Del Casale ha intenzione di ricandidarsi per il secondo mandato. Lei lo sosterrà?
“Del Casale ha tutto il diritto di pensare alla ricandidatura. Mi auguro che abbracci le idee innovative che Renzi sta portando in giro per l’Italia al fine di realizzare un Partito democratico vero. Se ciò accadesse, prenderei in considerazione la conferma di Del Casale. Diversamente, non potrò che essere il volano delle idee di Renzi su Vasto”.
Lei apre a Del Casale. Eppure, era stato uno dei firmatari del ricorso contro la sua elezione alla carica di segretario.
“Allora non volevo una segreteria che nascesse su regole sbagliate. La storia è nota a tutti”.
Se Del Casale non scegliesse Renzi, lei si candiderebbe alla segreteria del Pd di Vasto?
“Aspettiamo il 21 e il 22 settembre per le decisioni relative ai congressi cittadini. A breve lanceremo la campagna a sostegno di Renzi, ci confronteremo con tutte le persone che sostengono a Vasto le sue idee. Personalmente, non ho mai pensato di dovermi mettere a disposizione per la segreteria cittadina. Se mi venisse chiesto, valuterei”.
Per le regionali avrà molti competitor all’interno del Pd. Dopo essersi tirato indietro nel 2011 dalle primarie per la scelta del candidato sindaco, ora è pronto a mettersi in gioco per provare a ottenere la candidatura al Consiglio regionale? Oppure anche stavolta farà il primo passo per poi ritirarsi all’ultimo momento?
“Siamo in una fase embrionale. Sarà il Pd regionale a individuare chi avrà l’onere e l’onore di rappresentarlo nella competizione elettorale. Spero di poter essere io il candidato del Partito democratico. Ma, chiunque sia, spero che venga appoggiato da tutto il Pd. Una candidatura non deve portare scissioni”.
Qual è il giudizio sulla segreteria uscente del Pd di Vasto?
“Non è stato facile gestire il Pd in quella fase e nei momenti successivi, determinati da esigenze nazionali, come le primarie. Del Casale e Della Gatta hanno gestito il partito a Vasto in un periodo difficile e devo dare atto che lo hanno fatto con le capacità per le quali erano stati individuati. Alla base di tutto c’era una linea di rinnovamento generazionale. C’è stata una diversità di comportamento rispetto al passato, segno della giovane età. Ad ogni modo, la segreteria cittadina del Pd è stata portatrice anche delle mie istanze e di quelle delle persone che rappresento”.
Allora perché vuole un’alternativa?
“Oggi ci vuole un cambiamento serio. Bisogna rinnovare il partito a Roma quanto a Vasto”.
Sono trascorsi quasi quattro mesi dal rimpasto di Giunta. Lapenna e i partiti hanno fatto le scelte giuste?
“Sul rimpasto di Giunta, la mia posizione è stata chiara. Non ho mai messo in discussione i singoli assessori. Ma, anche alla luce dei risultati delle elezioni del 25 e 26 febbraio, era necessario uno scossone forte all’amministrazione Lapenna, che termina il suo mandato nel 2016, per dare la spinta necessaria a vincere anche le prossime elezioni comunali. Tutto questo, pur riconoscendo che di questi tempi non è facile amministrare”.
E’ stata una stagione turistica caratterizzata dalle polemiche su eventi e spettacoli. E’ vero, come dice l’opposizione, che a Vasto manca la programmazione?
“E’ stata un’estate di austerity per tutti. Le città turistiche di rilevanza nazionale, e tra queste inserisco anche Vasto, sono state costrette a razionalizzare la spesa. A volte, vale molto di più una città pulita che una manifestazione musicale. A Vasto l’amministrazione ha cercato di coniugare tutte le esigenze. Si poteva far meglio”.
Era opportuno che della giuria del Vasto film festival facesse parte la moglie del sindaco?
“Conosco la professoressa Campli e non ho dubbi, come non ne ho mai avuti, sulla sua professionalità. La ritenevo e la ritengo all’altezza della posizione che ha ricoperto. Se fossi stato io il sindaco, non l’avrei fatto, pur ritenendola una cosa lecita. Ma io non sono il sindaco”.