Anche quest’anno il progetto interministeriale “Marinando” ha consentito ai minori che ha avuto problemi con la giustizia di svolgere un percorso di reinserimento nella società. “Lo scopo di tale progetto – spiega il comandante della Guardia Costiera Giuliano D’Urso – è favorire il reinserimento dei minori nella società attraverso attività lavorative sia a bordo delle unità di pesca sia sulle relative strutture operanti sul demanio marittimo”. A Vasto questo è stato possibile grazie alla disponilità della ditta Vasto Pesca, nella zona industriale di Punta Penna, e della Guardia Costiera, in attuazione dell’accordo operativo sottoscritto tra Direzione Marittima di Pescara e Centro per la Giustizia Minorile dell’Aquila.
Il minore è stato impiegato nel mese di agosto e nella prima settimana di settembre. Il ragazzo è stato seguito dai funzionariu dell’Ufficio sociale minorenni e dallo stesso comandante D’Urso in qualità di tutor.
“L’inserimento di tali giovani – sottolinea D’Urso – in una particolare e specifica realtà produttiva costituita da strutture che comunque operano con il mare inteso quale risorsa economica, concretizza un sicuro strumento di stimolo per la riscoperta di quei valori solidarietà, generosità e altruismo, propri degli uomini di mare.
Con tale Protocollo – conclude il comandante del Circomare – il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera ha inteso in particolare assolvere questo impegno quale ulteriore segno della profonda attenzione, oltre che per tutti i compiti istituzionali anche per la propria funzione socio-culturale e per le tematiche correlate al rispetto della legalità”.