Per Giuseppe Soria, 35 anni, professione attaccante, è iniziata la sesta stagione nella Vastese che lo ha visto subito protagonista all’avvio con una tripletta nella prima partita ufficiale in Coppa Italia contro l’Altinrocca. Dopo un’estate in spiaggia, tra Nazionale e Sambenedettese beach soccer, con cui ha vinto la Coppa Italia, il calciatore vastese è ripartito alla grande, con una responsabilità in più: la fascia di capitano, sulla quale sono scritti i nomi della moglie Claudia e dei due figli, Vanessa e Nicolas.
Il suo record di gol in una stagione è di 22 marcature, stabilito con la maglia della Val di Sangro in Eccellenza nel 2005/06. C’è da starne certi, il nuovo capitano biancorosso farà di tutto per tentare di batterlo, a partire da domenica alle 15.00 all’Aragona quando avrà di fronte il Miglianico per la prima gara dell’Eccellenza 2013/14.
Sabato 7 settembre alle 11.30 nella sala consiliare del Comune di Vasto verranno presentate alla città la dirigenza, la squadra e lo staff tecnico della Vastese Calcio 1902 che invita alla cerimonia tutti i tifosi e i simpatizzanti biancorossi.
Come hai saputo che saresti stato il capitano della Vastese?
Mi è stato comunicato a inizio stagione perché sono uno dei veterani, vastese e a maggior ragione anche il più anziano. Per me è stato un premio, una cosa di cui non sono fiero, ma di più, anche perchè ricordo pochi vastesi che sono stati anche capitani, non capita spesso. Il capitano per eccellenza per me resta sempre Giorgio Ventrella, quello con cui sono cresciuto, dopo di lui di vastesi con la fascia non ne ho visti molti e questo a maggior ragione mi dà ancora di più, lo stimolo e il piacere di guidare questo gruppo.
Cambia qualcosa con la fascia al braccio?
No, chi mi conosce sa che per me non cambia nulla, in questi anni mi sono reso conto che devo stare bene a livello mentale, non è una questione di allenamenti, né di squadra, è una questione mia di carattere e credo che con mister Di Santo abbia trovato il giusto compromesso del mio carattere, con lui riesco a dare il massimo e ad essere positivo.
Quest’anno sei partito subito forte rispetto alle altre stagioni.
Nelle due precedenti stagioni ho avuto alcuni leggeri problemi fisici che mi hanno condizionato, anche perché mi si chiedeva di accelerare. Avendo una massa muscolare molto grande, ed essendo impegnato in estate con il beach soccer, questo mi condiziona, recuperare è più difficoltoso. Ho un modo di giocare molto strano, posso stare 10 minuti fermo e poi fare un allungo di 60 metri, quindi il muscolo è costretto a fare un determinato lavoro e se non lo gestisco bene ne risento. Posso fare anche 90 minuti non è un problema, però non al top. In questo modo invece gestendomi tranquillamente riesco a farli bene e credo che il 3-0 contro l’Altinrocca ne sia l’esempio più evidente, all’85’ andavo come al primo minuto.
Come vedi questo gruppo da capitano? Quale il contributo che possono dare sia i giovani che i più esperti?
I giovani rimasti dalla scorsa stagione sono veramente bravi, quelli aggregati stanno dando un grosso contributo, sono ragazzi seri che vogliono migliorare, chiedono e questo è molto bello perché spesso il giovane non sopporta l’esperto. Invece loro chiedono a me, ad Avantaggiato, che è uno che a questo gruppo può dare molto, come D’Adamo, Pantalone, Mattia Di Santo. Io sto cercando di far crescere questo Balzano, non lo conoscevo ma è veramente molto bravo, spero di dargli un 1% di quello che so, in modo che la strada poi se la faccia da solo. Per caratteristiche somiglia molto a me da ragazzo, spero di dargli una grossa mano. Per quanto riguarda gli esperti siamo messi bene, con Spagnuolo, Antignani, Torres, Benedetti, gente che anche se giovane è già rodata nella categoria. E’ un bel gruppo, che lavora tanto in allenamento in allegria, questa credo sia la giusta simbiosi con tutto.
Che campionato farà la Vastese?
Siamo consapevoli che San Nicolò e Avezzano sono un gradino sopra, sappiamo che lì sono stati fatti investimenti su giocatori diversi e che non vorranno fare una passeggiata, ma noi ce la giochiamo sempre, rispetto per tutti, paura di nessuno. Mi auguro di crescere giornata per giornata, il calcio è strano, non è detto che chi spende di più vince, è già successo in passato, ci sono tanti esempi di questo tipo.
So che ci tieni a fare un saluto alla famiglia del tuo compagno Andrea Servi.
Mando un abbraccio forte alla sua famiglia, con cui ho condiviso pranzi e bellissimi momenti, ogni volta che tornava a Vasto veniva a casa mia, è una persona che mi mancherà tantissimo.