I rapinatori si sono dileguati così in fretta, da far perdere le loro tracce. “Cerchiamo in ogni direzione”, dice il maggiore Giancarlo Vitiello, comandante dei carabinieri di Vasto. Gli investigatori non si sbilanciano. Ma la pista che conduce in Puglia sarebbe quella più accreditata, come ieri aveva affermato raccontando l’accaduto Jimmy Croce, comandante dell’Ivri, l’istituto di vigilanza che nell’auto portavalori trasportava una somma tra i 70 e gli 80mila euro da consegnare agli uffici postali di Lentella, San Salvo e in altre succursali del Vastese.
Il fatto che i rapinatori dalla provinciale per Lentella si siano reimmessi sulla Trignina e abbiano lasciato e bruciato per non lasciare tracce la loro Volkswagen Passat a San Salvo lascia presumere che si siano successivamente diretti verso la provincia di Foggia. Allertati già da ieri mattina nel tentativo di intercettare i fuggitivi, Comandi provinciali dei carabinieri e Questure di Molise, Campania e Puglia hanno dato disposizioni ai loro presidi sui rispettivi territori di competenza. Si cerca tra gli ambienti della malavita specializzata nelle rapine a mano armata.
Il fuoco ha divorato la Passat rubata e, con essa, impronte e tracce del commando, tornato al punto di partenza con un’altra auto, attuando quella tecnica criminosa denominata staffetta.
La testimonianza – Così ieri mattina, parlando a ZonaLocale.it, Croce ha raccontato l’assalto all’auto dell’Ivri: “Erano in tre a bordo di una Volkswagen Passat. Si sono affiancati all’auto portavalori e hanno costretto il nostro collega a fermarsi. Lui, D.G., quarantenne di Chieti, è sotto shock: gli hanno puntato la pistola alla tempia, minacciato di morte, strattonato e legato con una corda. Gli hanno anche rubato la pistola e il giubbotto antiproiettile. I malviventi hanno preso i quattro cassetti contenenti il denaro, destinato agi uffici postali di Lentella, San Salvo e di altri comuni del circondario. Per il collega – racconta – è stata la seconda rapina subita”.
Nella Fiat Panda dell’Ivri “c’erano tra i 70 e gli 80mila euro, custoditi in quattro cassetti dotati di congegno esplosivo ad alta tecnologia. Nel momento in cui vengono rubati, se non avviene il disinnesco, si aziona il timer ed esplode il contenuto. I rapinatori, quindi, troveranno il denaro completamente disintegrato”.