Settembre è il mese in cui ripartono le attività per tutte le discipline sportive con la preparazione fisica in vista di gare e campionati. Allenarsi per farsi trovare pronti agli sforzi da compiere quando “si farà sul serio” è certamente importante. Altrettanto importante, se non di più, è avere la certezza che, in caso di problemi fisici, in particolare cardiocircolatori, ci siano tutti gli apparati necessari per salvare una vita umana.
Le morti sui campi e nei palazzetti nell’ultimo anno hanno raggiunto un livello tale da far suonare un forte campanello d’allarme sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (DAE). Una macchina tanto semplice da utilizzare quanto preziosa per “rimettere in funzione” un cuore che per qualche istante ha smesso di battere.
Dopo anni di spinte, da parte di privati e di associazioni, il Governo ha preso una sua decisione. Ad aprile il ministro della Salute Balduzzi ha firmato il decreto che rende obbligatoria la dotazione del defibrillatore semiautomatico, con relativo personale addestrato ad utilizzarlo, per tutte le società sportive. Il ministero ha dato un tempo di 30 mesi per poter assolvere a questo obbligo per le società dilettantistiche (6 per quelle pro). Due anni e mezzo che rischiano di far andare nel dimenticatoio, fino alla scadenza, questo obbligo.
Più volte abbiamo sollevato la questione defibrillatori. Tra i più combattivi su questo argomento c’è Luigi Cicchini, assistant coach della BCC Vasto Basket, che ha vissuto sulla propria pelle queste problematiche e quindi ora coglie ogni occasione perchè anche Vasto e nel territorio arrivino finalmente i defibrillatori. La BCC Vasto Basket durante la scorsa stagione aveva lanciato una raccolta fondi per poter dotare il palazzetto di un defibrillatore. L’auspicio è che nei prossimi mesi si possa raggiungere questa cifra.
Ma, per tante società sportive che fanno difficoltà a far quadrare i bilanci, potrebbe essere necessario un sostegno economico. A Teramo, ad esempio, la Banca Tercas ha donato 50 DAE alle società che hanno aperto il conto presso l’istituto di credito. A San Salvo, invece, la ditta D’Angelo e Antenucci ha donato l’apparecchio salvavita alla Podistica San Salvo, che lo ha messo a disposizione degli utenti della pista di atletica. Altri defibrillatori sono in dotazione alla Guardia Costiera e alla Protezione Civile di Vasto. Quest’anno lo stabilimento balneare di Fernando Sorgente è stato il primo a dotarsene. Società sportiva d’eccellenza sotto questo punto di vista è la FCD Vasto Marina, che già dallo scorso anno ha adottato il DAE.
Come ricorda spesso Ciro Sperinteo, infermiere del pronto soccorso e 118 di Vasto, serve uno scatto culturale, per far capire a tutti l’importanza della rianimazione cardiopolmonare e del defibrillatore, utili in quei minuti che spesso separano una persona tra la vita e la morte. Lui e i suoi colleghi tengono spesso corsi per la rianimazione cardiopolmonare. Altrettanto utili sarebbero quelli per l’utilizzo del DAE, molto semplice da utilizzare.
In molti luoghi d’Italia sono già a buon punto nella diffusione dei defibrillatori. Addirittura ce ne sono di pubblici, posizionati all’aperto in luoghi strategici della città e a disposizione di tutti coloro che hanno svolto il corso per l’utilizzo. Non c’è bisogno di guardare troppo lontano perchè a Scanno, qualche chilometro da qui, un apparecchio pubblico c’è già, pronto ad essere utilizzato qualora se ne presentasse la necessità.
Certo, quando ci sono le partite ufficiali c’è la presenza dei sanitari che garantiscono assistenza. Ma tutti i giorni? Quando ci sono gli allenamenti? Ecco perchè la campagna per avere il defibrillatore nelle strutture sportive del territorio, dove ogni giorno si allenano e giocano centinaia di persone, dai ragazzini agli adulti, è da sostenere con tutte le forze, con la consapevolezza che la prevenzione e l’attenzione sono indispensabili per salvare vite umane.