Dall’associazione Non mogli di, della quale fino ad ora non c’era traccia in città e che oggi per la prima volta a Vasto entra a far parte del dibattito pubblico, riceviamo e pubblichiamo.
“E’ confermato. Le donne non possono essere colte, preparate, appassionate della bellezza. Destano sospetto, cattiveria, invidia.
Ed è ancora così nonostante i 50 anni di teorie di liberazione e parità. Una parità che continua a non esistere perché non è dato che una donna possa brillare di luce propria ma, per molti, acquisisce un’ identità solo in qualità di moglie-figlia-sorella di……
E non facciamo finta di….. meravigliarci perché è un atteggiamento mentale ancora molto radicato, spesso anche nelle stesse donne, che ritroviamo ogni giorno e in qualsiasi ambiente.
Se poi la moglie di…… non si mette nell’ombra rinnegando passioni, anni di studi, cultura, impegno, professionalità e conoscenza ma li mette con generosità, competenza ed entusiasmo a disposizione della comunità diventa vittima di critiche, sospetti, accuse.
Se non ora quando ci vogliamo indignare in quanto donne, non mogli o non mogli di…… , e far sentire il nostro grido di ribellione e rifiuto di fronte alla grettezza e pochezza di quelli che criticano senza conoscere offendendo un gesto di etica civile e di volontariato dietro al quale c’è una donna che, ci piaccia o no, quel patrimonio di conoscenza, acquisito con grande impegno, lavoro, passione e consapevolezza lo possiede a pieno titolo? Come, del resto, tante altre donne…..
Ci sarebbero state le stesse polemiche se i ruoli fossero stati invertiti? Ma a noi non interessa perché è il principio quello che conta.
Quando riusciremo ad elevarci da queste miserie e volare alto? La nostra città merita e ha bisogno di altro”.