Qualcuno già lo definisce il congresso dei veleni. Certo è che nel Partito democratico di Vasto il clima è incandescente a distanza di poche settimane dalle votazioni con cui gli iscritti dovranno scegliere il loro leader.
Con le dimissioni rassegnate nei mesi scorsi da Bersani, cade non solo la segreteria nazionale, ma anche quelle regionali, provinciali e comunali.
A Vasto sono già iniziate le manovre in vista dell’autunno caldo del Pd, arroventato dalle polemiche di ferragosto sullo stop ai falò in spiaggia.
Segreteria a rischio – Con le pesanti dichiarazioni affidate a Facebook e pubblicate da ZonaLocale.it, Antonio Del Casale, segretario uscente, non può dormire sonni tranquilli: la sua rielezione, al momento, non sembra scontata.
Già a distanza di poche ore dalla pubblicazione dei suoi commenti al giro di vite della notte del 16 agosto, nel centrosinistra tutti descrivevano il sindaco Lapenna in collera col giovane leader del suo partito. In aggiunta al fatto, non secondario, che ormai da mesi i rapporti tra i due sono gelidi, per usare un eufemismo.
Del resto, da quando è stato eletto dall’assemblea cittadina del Pd, il 4 gennaio 2012, Del Casale non si mai tenuto un cecio in bocca: mai una rinuncia a dichiarare pubblicamente, e con sincerità, i motivi di dissenso nei confronti dell’amministrazione e di alcuni settori della maggioranza. A volte lo ha fatto con impulsività, cosa che gli ha creato inimicizie tra i democratici e nell’ala sinistra della coalizione.
Lapenna, da anni sostenitore del silenzio stampa, non ha mai nascosto di fronte al suo entourage l’insofferenza verso le esternazioni del 23enne segretario.
In un clamoroso, ma progressivo rovesciamento delle parti, uno dei suoi primi sostenitori all’epoca delle primarie che lo hanno incoronato candidato sindaco è diventato per Lapenna un nemico.
A maggior ragione dopo che, nel giorno successivo alla vicenda falò, gli uscieri hanno trovato attaccati al portone verde del municipio alcuni post-it vergati da mani ignote e contenenti minacce destinate al primo cittadino. Lapenna riterrebbe Del Casale uno dei responsabili del polverone che si è alzato attorno alla vicenda, minando la già decrescente popolarità dell’amministrazione di centrosinistra e del suo capo. Per questo potrebbe scatenargli contro una guerra in vista del congresso e metterne in discussione la rielezione.
La conta – Il segretario nazionale del Pd dovrà essere eletto entro dicembre. Ciò significa che, tra settembre e novembre, dovranno essere celebrati in tutta Italia i congressi comunali, provinciali e regionali, in cui verranno scelti i leader di ogni sezione territoriale e designati i delegati che avranno il compito di partecipare e votare al congresso nazionale.
Alle assemblee parteciperanno gli iscritti. E’, dunque, imminente l’avvio del tesseramento. Una fase in cui si capirà se Del Casale ha i numeri per ottenere il secondo mandato.
Dalla sua parte avrà di sicuro il capogruppo in Consiglio comunale, Francesco Menna, il gruppo dei Giovani democratici e, probabilmente, anche l’onorevole Maria Amato: volgerebbero, infatti, al sereno i rapporti tra il segretario uscente e la deputata vastese, che nel 2012 presentò il ricorso (poi ritirato) proprio contro l’elezione di Del Casale.
Resta da capire come si orienteranno i fortiani: Giuseppe Forte, presidente del Consiglio comunale, e i suoi alleati storici, in particolare gli assessori Lina Marchesani e Nicola Tiberio. Tutti e tre alle elezioni del 2011 hanno dimostrato di avere un ampio gruzzolo di voti. E Domenico Molino, unico dirigente locale che fa capo a Matteo Renzi, sosterrà la rielezione?
Mal di pancia – La segreteria dei giovani è in bilico. Non solo per le incognite legale alle imminenti elezioni congressuali.
Ma anche perché nel centrosinistra non è certo passata inosservata un’assenza: da almeno due mesi, Nicola Della Gatta, vice segretario del Pd, non partecipa alle riunioni di maggioranza. Sembra molto più che una coincidenza. Ha tutta l’aria di essere un’assenza sistematica. Della Gatta si rifiuta di rilasciare dichiarazioni in merito. Il tandem dei giovani è destinato a spezzarsi?