Da Stefania Dell’Oso, produttrice di alcuni video pubblicati su You Tube, riceviamo e pubblichiamo un commento sul Vasto film festival.
“E’ l’alba di un nuovo giorno. Sembra quasi di svegliarsi dopo un lungo e piacevolissimo sogno. In verità si tratta di una autentica emozione percepita nel mondo reale e non semplicemente immaginata. E quello che resta è un profondo entusiasmo e la voglia di lottare perché la cultura torni davvero a nutrire l’animo delle persone.
A mio avviso il Vasto film festival è stato tutto questo. Ho atteso con entusiasmo questo evento e quando è arrivato e ne ho conosciuto i contenuti, ho colto immediatamente il suo taglio innovativo e mi sono lasciata travolgere come fosse un fiume in piena.
Sono stata la prima a polemizzare l’iniziale inefficienza organizzativa, quali la mancanza delle luci durante la serata iniziale ai giardini D’Avalos e i cancelli ancora chiusi all’Arena alle Grazie, nell’ora prevista per la proiezione, tuttavia con il susseguirsi degli eventi, dai seminari alle serate, sino alla piacevolezza dell’aria che si respirava per le vie del centro di Vasto, ho avvertito dentro di me uno straordinario senso di gioia, di crescente passione per un’arte che finalmente mostra la sua vera anima, la sua parte migliore, il linguaggio cinematografico, la capacità di raccontare per immagini lasciando che i quadri disegnati dal regista sappiano parlare da sé senza la necessità di dialoghi a volte superflui. Sarà stato forse aver incontrato nuovamente Giuseppe Ferrara conosciuto nel 2004 a San Salvo. Sarà forse aver seguito il seminario travolgente e affascinante di Vittorio Giacci in merito al Cinema e alla didattica, che mi ha lasciato senza parole, lo avrei ascoltato per giornate intere senza interruzione, per cogliere ogni insegnamento utile a comprendere le logiche che sottendono la realizzazione di un film, e la sua comprensione- E sarà stata la simpatia e la dolcezza di Anna Pavignano che ha parlato di scrittura cinematografica in occasione del seminario deliziando poi il pubblico nella serata finale del festival con un reading di un brano tratto dal suo libro Da domani mi alzo tardi.
Tutto questo in uno scenario delizioso e suggestivo come i giardini D’Avalos, con la simpatia e la bravura travolgente del giornalista Andrea Pressenda.
Si è trattato di un festival intimista, è vero, e come tale ha saputo cogliere la vera essenza del cinema. Ma forse necessitava di un piano di comunicazione più efficace e capillare che non è stato possibile realizzare causa il ritardo nell’organizzazione della manifestazione.
Vasto è ricca d’arte come ogni angolo del nostro stivale. E’ nostro dovere prendercene cura e valorizzarla, per evitare che muoia, e lottando perché torni a splendere.
Il cinema è la mia grande passione. E questo festival ha saputo nutrirlo con grande intensità. Sarebbe straordinario se la città di Vasto potesse accogliere e sviluppare la settima arte con percorsi formativi e momenti culturali che abbracciassero l’intero anno e non solo il sogno di sei notti di mezza estate”.