Da L.R. riceviamo e pubblichiamo.
“Il piano spiaggia è pronto, adesso dobbiamo solo assegnare le nuove concessioni”. Cosi rispose l’allora candidato Sindaco e Sindaco uscente, dott. Luciano Lapenna alla domanda dell’intervistatore durante la serata – festa, presso il PalaBcc, su cosa intendesse fare per la città e per i giovani.
Non mi nascondo, sono stato un elettore di Luciano Lapenna (per due volte e due indizi cominciano ad essere troppi) e in quanto tale mi sento “autorizzato” ad esprimere la mia più totale delusione su come l’attuale aindaco della mia Vasto stia gestendo il rilancio della città.
Per chi non lo sapesse, il piano spiaggia è un documento messo a punto dal nostro comune per assegnare nuove concessioni demaniali marittime per uso turistico-ricreativo attraverso un bando pubblico (?) al quale tutti coloro che hanno spirito imprenditoriale e amore per il proprio territorio possono partecipare ed aggiudicarsi un tratto di spiaggia dove avviare una nuova attività imprenditoriale ed è in uno stato talmente avanzato che il periodo delle osservazioni è scaduto il 1°aprile 2011 (il destino è strano, sarà stato sicuramente un pesce d’aprile!).
Viviamo in una città tra le più belle d’Italia, architettura, cultura, ottimo cibo e straordinarie spiagge, eppure dobbiamo assistere a un immobilismo assoluto e non si fa nulla per attirare nuovi turisti e assisterli in maniera adeguata; ormai, da decenni, assistiamo all’egemonia delle “solite famiglie vastesi“ che hanno il controllo quasi totale sul nostro turismo e grazie a questa situazione di monopolio assoluto, nel corso degli anni, si è assistito a un lento e doloroso crollo del turismo ampiamente pronosticato e pronosticabile per il semplice fatto che i nostri (anzi i loro) stabilimenti sono ormai obsoleti e fatiscenti, privi di servizi, con prezzi esorbitanti e soprattutto con investimenti zero!
Spesso mi capita di ascoltare membri della giunta giustificare questa mancanza di celerità con la famosa Bolkestein! Ma sapete cosa dice tale normativa? Sapete che altri comuni (ad esempio Centola) hanno assegnato nuove concessioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo non più tardi di un mese fa? Certo che lo sapete, ma, come si dice, fate “orecchie da mercante”! Per onor di cronaca la Bolkestein combatte quelle norme che vanno contro i principi di stabilimento delle imprese comunitarie (art. 43 Trattato CE) e di imparzialità, trasparenza e pubblicità delle procedure di selezione dei concessionari (art. 12 , direttiva 2006/123/CE).
Inoltre, in Italia, la Bolkestein (legge 296/2006) ha modificato l’articolo 3 del ddl n. 400/1993 e la successiva legge n. 88/2001 (che prevedeva il rinnovo automatico delle concessioni), prevedendo la possibilità di essere titolari di concessioni demaniali marittime per una durata non inferiore a 6 anni e non superiore a 20 anni “in ragione dell’entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare e sulla base dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo predisposti dalle regioni”, non prevedendo più il diritto di insistenza.
Ma allora mi chiedo, perchè non si interviene e si avvia il bando? Forse i famosi poteri forti non vogliono? Eh no caro il mio sindaco! Io non l’ho votata per continuare ad alimentare e ad assistere a questo monopolio in maniera abulica (per usare un eufemismo), io Le ho dato il mio voto per combattere queste situazioni e aiutare la mia Vasto a rinascere! E come si rinasce? Attraverso gli investimenti! E quale occasione migliore di nuove concessioni demaniali marittime? Perché non ne approfittiamo? Perché non si fa questo benedetto bando e ripartiamo? (se fatto nel rispetto dell’ art 37 :”nel caso di più domande di concessione è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e si proponga di avvalersi di questa per un uso che, a giudizio dell’amministrazione, risponda ad un più rilevante interesse pubblico, che significa favorire gli investitori più lungimiranti e non coloro che offrono di più per la concessione).
Bene caro il mio sindaco, le auguro buon lavoro e spero che alla fine il mio voto non sia stato cosi sbagliato.
Un suo elettore
(deluso, ma ottimista)