E guerra di cifre sui debiti del Consorzio di bonifica Sud di Vasto. Se nei giorni scorsi il presidente del collegio dei revisori dei conti, Raffaele Felice, parlava di 22 milioni e mezzo di euro contestando i 7 milioni stimati dal presidente del Consorzio, Fabrizio Marchetti, ora entrambe le cifre vengono contestate dall’ex consiglio d’amministrazione. “Ritengo che i debiti non superino i 14 milioni di euro”, dichiara Giuseppe Torricella, predecessore di Marchetti alla guida dell’ente che ha competenza sul settore agricolo di 46 comuni della provincia di Chieti.
Balletto di cifre – “Contestiamo i numeri, ma siamo d’accordo con il giudizio espresso da Felice sulla cattiva gestione di Marchetti, che ha amministrato alla garibaldina, ricorrendo sempre a delibere presidenziali. Ormai le decisioni vengono prese col sostegno di due soli consiglieri, anche loro di nomina politica, come il presidente”, attacca Torricella nella conferenza stampa tenuta in via Adriatica insieme agli altri membri del cda da lui presieduto dal 2005 al 2010. Un quinquennio al termine del quale il deficit accumulato dall’ente consortile “era – sostiene l’ex presidente – di 3 milioni 600mila euro”.
Lavoratori senza soldi – Le conseguenze più gravi dei conti in rosso sono due: i 32 dipendenti e gli 11 stagionali del Consorzio di bonifica Sud, questi i dati che risultano dai documenti in possesso di Torricella, “sono senza stipendio da quattro mesi e i fornitori non vengono pagati da anni. Accogliamo con soddisfazione l’iniziativa della Regione, che ha fissato un’audizione di Marchetti, degli amministratori e dei revisori dei conti in Commissione di garanzia del Consiglio regionale”.
Vie legali – La vicenda non è chiara. I numeri forniti dai protagonisti sono totalmente discordanti. Ma ora tutto finirà nelle mani della Procura di Vasto. “Presenteremo – annuncia Torricella – un esposto alla magistratura, di cui ci mettiamo a disposizione. Perché abbiamo eletto Marchetti presidente? Perché al Consorzio erano stati promessi finanziamenti che, invece, non sono arrivati”.