Cara Redazione, sono un vastese ormai non più residente da oltre sedici anni. Leggendo il vosro ottimo notiziario e altre risorse on-line riguardanti il territorio vastese, noto con piacere come si affrontino con serietà grandi tematiche ambientali, come quelle riguardanti il Parco della Costa Teatina, la realizzazione della pista ciclabile costiera, la questione Puccioni, la petrolizzazione della costa.
Negli ultimi anni si sono sicuramente fatti importanti passi in avanti riguardo alla sensibilizzazione verso queste tematiche. Tuttavia, durante la mia ultima visita estiva alla mia cittadina natale, ho dovuto constatare, con grande dispiacere, quanto noi vastesi siamo ancora in ritardo per quanto riguarda alcune semplici regole di convivenza civile. Molte aree frequentate della città, e in particolare gli accessi al mare, sono piene di rifiuti di ogni tipo, persino nelle aree protette della Riserva di Punta Aderci. All’ospite che mi faceva notare quanto “al sud si abbia meno rispetto per la cura dell’ambiente” non ho potuto che dar ragione, non senza una certa dose di imbarazzo.
Per cui, ben vengano le zone pedonali, le aree protette e tutte quelle iniziative che negli ultimi anni hanno migliorato l’immagine di Vasto e, soprattutto, hanno reso Vasto più vivibile per la cittadinanza. Tuttavia, penso che prima di fare grandi passi, sia fondamentale ripartire dalle regole più semplici, come quella di evitare di gettare a terra cartacce di ogni tipo. In questo, il ruolo di noi vastesi è fondamentale. Sono infatti convinto che l’atteggiamento dei turisti, il rispetto verso un luogo, rispecchi in primo luogo quello tenuto dalla cittadinanza stessa e il rispetto che i vastesi stessi hanno verso la loro terra.
Mi auspico che lo sviluppo e l’apertura al turismo della nostra città vadano di pari passo con una crescente sensibilizzazione rispetto a queste tematiche. E mi auguro che in futuro possiamo essere fieri non solo di quanto la natura e la storia abbiano donato alla nostra terra, ma anche di quanto noi vastesi facciamo per preservare una tale bellezza.
Luca Valentini
Università degli Studi di Padova