L’incidente di ieri sera rischiava di avere conseguenze ancor più drammatiche rispetto ai due giovani investiti e rimasti feriti. Un episodio di cronaca che riporta ancora una volta in primo piano la pericolosità del tratto di statale 16 che scorre nel territorio di Vasto. Ieri sera la zona compresa tra l’Hotel Perrozzi e l’incrocio che porta alla stazione ferroviaria Vasto-San Salvo era completamente al buio. Spenti i lampioni anche se, dando un’occhiata dove le luci erano accese non è che la situazione fosse molto migliore.
Persino i soccorritori e le forze dell’ordine, trovandosi ad operare sulla scena dell’incidente, hanno avuto più di qualche difficoltà, cercando di farsi luce con i fari dei loro mezzi e utilizzando giubbini e copricapo catarifrangenti per evitare di essere investiti a loro volta.
L’investimento dei due ragazzi è avvenuto davanti a un gruppo di turisti che, dal mare, stava tornando verso le abitazioni poste al di là della statale 16. Sono loro a sollecitare con forza interventi sull’arteria stradale che ormai ha raggiunto livelli altissimi di pericolosità. “Eravamo pronti ad attraversare dietro ai due giovani – racconta un turista -Se sulle strisce ci fossimi stati noi in quel momento, in tanti e con i bambini, credo che il bilancio dell’incidente sarebbe stato molto più grave. Ogni volta che dobbiamo attraversare la strada abbiamo il batticuore“.
La statale 16 è di competenza dell’Anas, che recentemente ha annunciato il finanziamento dei lavori per la rotatoria nei pressi di Vasto Nord e del viadotto Pagliarelli. Nessun intervento, invece, su questo tratto di strada che, con il massiccio sviluppo edilizio di Vasto Marina, può essere considerato urbano anche, se, come spesso accade, la velocità dei veicoli che lo percorrono è sostenuta, ben oltre i limiti previsti. Dopo il tragico investimento del 2011, in cui un 78enne perse la vita, si accese il dibattito sulle soluzioni da prendere per la sicurezza dei cittadini che, in estate, si trovano ad attraversare l’Adriatica.
Si è parlato di rallentatori, attraversamenti sopraelevati, tutor, autovelox, zona 30. Ma, allo stato attuale, resta solo una situazione di pericolosità, accentuata da disagi come quello della mancata illuminazione in alcuni tratti. “Siamo pronti ad un’azione di protesta – annunciano i residenti della zona – per chiedere interventi urgenti. O per vedere qualche intervento dobbiamo aspettare che ci scappi il morto?”.