Da giovane promessa è diventata una certezza a suon di risultati. Pensando a quanto ha raccolto solo in questo 2013 gli aggettivi da poterle accostare possono essere ricercati più o meno tra i sinonimi di “straordinaria“. E, quando hai 20 anni e già hai dimostrato tanto, potrebbe anche venirti la tentazione di camminare a 3 metri da terra per dire a tutti “visto quanto sono brava?”. Scordatevelo se si tratta di Giulia De Ascentis, campionessa italiana dei 200 rana e vincitrice di 3 medaglie ai Giochi del Mediterraneo, una alle Universiadi, e un’altra manciata tra campionati assoluti e di categoria. La giovane nuotatrice vastese si sta godendo il meritato relax dopo una stagione su livelli mai raggiunti. E, tra una passeggiata e un bagno a Punta Penna, c’è il tempo di fermarsi con lei per farsi raccontare come ha vissuto questo 2013 da incorniciare. Con tutto quello che ha vinto si merita un’accoglienza da star e allora ci pensa il capo-animatore Mario Capodaglio a presentarla agli ospiti della Grotta del Saraceno, location scelta per intervista e foto di Costanzo D’Angelo. Superato l’imbarazzo per questa “popolarità” per lei nuova, si lascia coinvolgere e raccoglie con piacere gli applausi dei tanti turisti presenti nel villaggio, pronti ad ascoltarla per conoscerla meglio.
“Ho iniziato a nuotare a 3 anni e mezzo. Un po’ perchè anche i miei genitori da ragazzi nuotavano, e poi perchè andavamo sempre in vacanza in posti dove c’era il mare, quindi era una necessità saper nuotare”. Un conto è nuotare per “vicende familiari”, un altro è diventare una nuotatrice provetta. “Sono andata avanti per gradi – racconta Giulia – passando dalla pre-agonistica fino agli esordienti A, sempre con la San Francesco Nuoto di Vasto”. Poi, 3 anni fa, l’occasione della vita. “Il responsabile dello scouting del Circolo Canottieri Aniene si è informato presso la federazione regionale che, passando attraverso la San Francesco, ha formulato la proposta a mia madre. Siamo andate a Roma per vedere il Centro sportivo, la foresteria. Era tutto molto bello e così sono andata”.
Per una ragazza che deve iniziare il quarto liceo trasferirsi per vivere da sola a Roma non è stato semplice. “La cosa che mi preoccupava maggiormente era proprio la scuola, anche perchè sono sempre andata bene quindi ci tenevo a continuare così. Per fortuna è andato tutto liscio. Il primo anno, però, è stato terribile per la lontananza dalle amiche. Loro erano in classe insieme, l’anno scorso preparavano la maturità insieme, mentre io ero sola nella mia stanza a studiare. Ora va molto meglio”.
Conquistata la maturità, questo è stato per Giulia De Ascentis il primo anno dedicato esclusivamente al nuoto (anche se è iscritta a farmacia a Chieti). “Concentrarsi tutto il giorno sul nuoto è ben diverso dal doversi svegliare alle 7, andare a scuola, poi correre in acqua, studiare. Alla fine sei distratta e non riesci a dedicarti bene al nuoto. Quest’anno è tutto diverso, si fa sul serio!“.
Lei è una campionessa della rana, uno stile particolare. “E pensare che da piccola ero dorsista. Ai primi campionati italiani, ad Imperia, gareggiai proprio nel dorso. Adesso sono completamente incapace!”. A portarla verso la rana è stato il suo allenatore, che ha visto in lei quelle caratteristiche tecniche e di coordinazione necessarie per nuotare questo stile.
Un anno dedicato completamente al nuoto e già i primi risultati importanti sono arrivati. “Ho cambiato allenatore, ora c’è Massimo Meloni, e grazie a lui sono cresciuta. Un grande aiuto l’ho avuto anche dai compagni di squadra dell’Aniene. Allenarsi con atleti come Luca Marin, Alessandro Terrin e tutti gli altri è sicuramente positivo. Hanno una grande esperienza internazionale e, sia in gara che in allenamento, ho imparato molto da loro”.
Tante vittorie in questo 2013, tutte con un ricordo particolare. “Però la vittoria negli assoluti a Riccione è speciale. E’ quella che sento come la mia gara ma non ero riuscita mai a fare risultato. Questa volta ci sono riuscita”. Poi sono arrivate le esperienze internazionali. “A Mersin era stupendo, perchè c’era la tv, le telecamere ci seguivano sempre. A Kazan abbiamo gareggiato nella piscina dove si terranno i Mondiali tra due anni, era bellissima, con spalti enormi, un maxi schermo con il tuo nome, lo speaker che ti annunciava. Insomma, ti sentivi importante”.
Quando poi, oltre ad essere presentata come una campionessa, vinci, vai sul podio, fai salire in alto il tricolore e risuona l’Inno di Mameli, l’emozione triplica. “E’ stato davvero bellissimo. Ho cantato l’inno con il cuore. Vedevo i miei compagni che facevano festa con le bandiere. Stupendo”.
Di progressi ne ha fatti tanti, conquistando risultati con il duro lavoro, giorno dopo giorno. Manca ancora qualcosa per raggiungere tempi “importanti”. Ma, già dai primi allenamenti di settembre, Giulia farà sul serio. “Nei 200 mi sento di valere molto di più di quello che riesco ad esprimere in vasca, anche il mio allenatore me lo dice sempre. Però c’è la consapevolezza di averci lavorato a fondo solo per il primo anno e sono migliorata. Ci sono 2-3 anni prima dell’evento più importante a cui puntiamo”. Non pronuncia quella “parola”, ma quando le chiedo “le Olimpiadi di Rio?”, accenna un sorriso. Nel 2016, anno olimpico, Giulia avrà 23 anni e tanta esperienza in vasca per poter essere protagonista.
L’impegno e la costanza non le mancano. Quando parla una delle cose ripete spesso, quasi come un mantra, è “ce la metterò tutta“, segno di una forte determinazione. Il nuoto e la vita di tutti i giorni, il rapporto con le amiche che, soprattutto quando è a Vasto, non la lasciano neanche per un attimo. “Non so cosa farei senza di loro. Sono speciali, mi sostengono sempre e gioiscono con me quando vinco. A volte non dico neanche che ho delle gare ma si arrabbiano”. Un rapporto speciale c’è anche con gli altri due talenti del nuoto vastese, Nicolangelo Di Fabio e Fabien Marciano. “Per me sono come due fratelli, siamo cresciuti insieme. Quando siamo nelle stesse competizioni stiamo sempre insieme e ci divertiamo un sacco”.
Allenamenti su allenamenti, per migliorarsi ogni giorno ed essere pronti alle manifestazioni che contano superando ogni volta i propri limiti. “Ai campionati di categoria ho provato anche i misti e sono andati bene. E’ una gara molto bella e credo che la ripeterò anche perchè, come mi ha detto il mio allenatore, torna utile anche per la rana”. Il nuoto è sfida con gli avversari ma anche con se stessi. Bisogna avere una forte preparazione mentale per reggere le pressioni. “All’Aniene – racconta sorridendo Giulia – abbiamo anche uno psicologo. Hanno provato a farmici parlare ma io sono difficile caratterialmente. So bene di essere lunatica, a volte rispondo male. Ma devo stare tranquilla, la mia serenità la trovo da me“.
Le (tante) medaglie conquistate in questo 2013 da ricordare luccicano al sole, ma lo sguardo è già rivolto al futuro. Da settembre, “hanno già fissato giorno e ora”, si ricomincia. Ci sono tanti sogni da far diventare realtà. Uno alla volta, nuotando a rana, per conquistare traguardi sempre più importanti.